M5s: ‘torna’ Conte e attacca sulla giustizia

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Resta il nodo dei poteri: “Ci sarò se il mio progetto sarà pienamente condiviso. Altrimenti no” 

© Minichiello / Agf – Giuseppe Conte

Dopo una settimana di silenzio, Giuseppe Conte torna e parla (ma non solo) del suo possibile ruolo alla guida del M5s, chiarendo che “la leadership è una premessa indispensabile” e confermando che bisogna ancora “chiarire i ruoli”. Se questo schema verrà “pienamente condiviso, io ci sono”, avverte, “altrimenti no”.

Una settimana dopo che Beppe Grillo ha dato vita a un comitato di sette mediatori incaricati di dirimere la contesa sul nuovo statuto dei 5 stelle proposto dall’ex premier, il punto di caduta nella disputa tra il Garante e l”avvocato del popolo’ ancora non è stato individuato. In collegamento con il convegno nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Conte allora ribadisce: “Non sono il leader al momento, ci stiamo lavorando”.

Le sue parole arrivano al termine di una settimana travagliata nel Movimento, con le fibrillazioni interne che hanno pesato sull’attività parlamentare e su quella del governo, dalla richiesta di rinvio sulle nomine nel Cda Rai alla ricerca di una mediazione sulla riforma della giustizia, che supera quella varata dal’ex ministro M5s Alfonso Bonafede.

Conte parla anche dei prossimi appuntamenti elettorali. “Veniamo da un’esperienza di lavoro di governo che ritengo molto proficua con il Pd e Liberi e Uguali. Ma non ha senso oggi, nel quadro politico attuale, ragionare di alleanza precostituita anteponendola ai contenuti”, ribadisce l’ex premier. Che specifica: “Stavamo lavorando su tanti appuntamenti amministrativi, Pd e LeU sono gli interlocutori privilegiati”. Tra tre mesi si vota a Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli, e nessuno tra i 5 stelle vuole attribuirsi la titolarità di una tornata elettorale che – stando almeno ad alcuni sondaggi – potrebbe vedere una frenata del Movimento e dei suoi candidati.

Capitolo riforma della Giustizia. Conte non nasconde il suo disappunto sulla modifica delle norme relative alla prescrizione, una delle bandiere del Movimento al governo. “Non canterei vittoria, non sono sorridente sulla prescrizione, siamo tornati all’anomalia italiana. Se un processo svanisce per nulla per una durata così breve non può essere una vittoria per lo Stato di diritto”, incalza.

“Non è – puntualizza – una questione di me contro Draghi. Delle mediazioni erano state offerte, ci sono mille espedienti per assicurare una durata ragionevole dei processi accertando la verità”. Poi, un’apertura sul suo orizzonte per rifondare il Movimento: “Se ci sarò con il M5s, il progetto politico sarà chiaro, avrà una forte identità e con dei principi forti. Nessuno dovrà permettersi di dire che il M5s sarà il partito dei No, dei veti ideologici. Sarà la forza più innovatrice ed ecologica

Redazione Corriere Nazionale

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