Per qualche mese mercati tireranno un po’ il fiato, potranno rimbalzare un po’ ma senza andare troppo lontano. Le Borse sono in ‘bear market’ e ci resteranno, il che significa che da qui alla fine dell’anno qualsiasi rimbalzo sarà sfruttato alla lunga per vendere.
di Alessandro Galiani
“Nei prossimi mesi – osserva Vincenzo Bova, strategist di Mts Capitalservice – i rendimenti dei bond in Europa e negli Usa continueranno ad essere alti ma senza salire a rotta di collo. Un’inversione è difficile prima di settembre, nel frattempo prevedo dei movimenti laterali, cioè un mercato obbligazionario altalenante finché non arriveranno dei dati che mostreranno un’inflazione in frenata e una crescita più debole. Ma dovremo lasciare che passi l’estate. A quel punto, probabilmente a settembre, sarà possibile un’inversione al ribasso dei tassi, non prima”.
“Per qualche mese – aggiunge – I mercati tireranno un po’ il fiato, potranno rimbalzare un po’ ma senza andare troppo lontano. Le Borse sono in ‘bear market’ e ci resteranno, il che significa che da qui alla fine dell’anno qualsiasi rimbalzo sarà sfruttato alla lunga per vendere”.
In pratica il trend è ribassista, per cui il mercato, va su e giù ma non crescerà mai più di tanto e quando scenderà lo farà su nuovi minimi. È il contrario del ‘bull market’, in cui il mercato oscilla, può scendere, ma poco e quando sale lo fa su nuovi massimi. “Nel 2022 – conclude Bova – il mercato tendenzialmente avrà una tendenza al ribasso, cioè scenderà facendo sempre nuovi minimi. Questo non significa che non ci saranno dei rimbalzi, anzi non escludo che la questa settimana lo S&P torni a quota 4.000, ma inevitabilmente poi riprenderà a scendere e a fare nuovi minimi. La tendenza è quella percé c’è una combinazione di fattori che è negativa per I mercati e in particolare per l’azionario, ovvero un’economia che rallenta forte, banche centrali sempre più restrittive e sempre meno liquidità”.
Sul mercato dei cambi l’euro resta sopra 1,05 dollari ma rischia di indebolirsi per le difficoltà di Macron in Francia. Il Bitcoin torna sopra 20.000 dollari, dopo essere tracollato sotto quota 18.000 dollari, ai minimi da 18 mesi. I prezzi del petrolio vacillano, per I timori sul rallentamento dell’economia globale, con il Wti poco sopra 109 dollari e il Brant sotto quota 114 dollari al barile.