Paura e terrorismo. In Svizzera concerti vietati a zaini e borse a tracolla

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Ammesse solo sacche e borse a mano di piccola taglia. La società abc Productions ha deciso di vietarne l’introduzione nell’area delle proprie manifestazioni

I tragici fatti degli ultimi giorni e la diffusione senza controllo e troppo spesso senza alcuna giustificazione di una paura generalizzata verso possibili attacchi terroristici, che fa riechieggiare nelle menti anche dei meno complottisti le parole “strategia della tensione”, stanno portando a scelte sempre più drastiche in occasione di organizzazione di eventi pubblici.

E non bisogna andare in Gran Bretagna o in Francia, per verificare le strategie adottate per dare la sensazione di ridurre i rischi di attentati: nella vicina Svizzera, uno dei maggiori organizzatori di concerti, la società abc Productions, ha deciso da subito di vietare l’introduzione di zaini e altre borse nell’area delle proprie manifestazioni. Un comunicato dell’azienda ha rivelato che saranno autorizzate solo le sacche che possono essere portate sul davanti e le borse a mano di piccola taglia (14,8 x 21 cm).

Sarà anche proibito introdurre bottiglie di vetro o in pet, come anche lattine e contenitori di liquidi in tetrapak. Nemmeno le videocamere e i tablet saranno tollerati, oltre a bengala ed altri oggetti pirotecnici. Tali regole si applicheranno già per i concerti allo Stade de Suisse di Berna di Justin Bieber (15 giugno) e Céline Dion (15 luglio) o del tedesco Konstantin Wecker al Kongresshaus di Zurigo (6 giugno). Sono decisioni senz’altro discutibili, ma che riflettono il clima che si vive in Europa.

È evidente, tuttavia, che nel momento storico che stiamo vivendo non è semplice attuare misure contro nemici che appaiono invisibili e nell’impotenza dei governi dei paesi da cui si sta diffondendo questa paura generalizzata che nulla o poco fanno per ingenereare nella popolazione fiducia e sicurezza e che guarda caso sono quelli in cui si vive la maggiore incertezza relativa alla loro stabilità politica. Speriamo, quindi, che ci si limiti a vietare zainetti e borse e a non pensare di adottare legislazioni speciali che non trovano alcun fondamento negli stati di diritto e di libertà che faticosamente abbiamo raggiunto con i nostri percorsi storici.

                                                                                                                                                      

Giovanni D’AGATA

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