Quadrante: I russi lanciano da terra un attacco alle acciaierie di Mariupol

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Mosca ha accusato il reggimento ucraino Azov, trincerato nella fabbrica, di aver approfittato del cessate il fuoco decretato per evacuare i civili per uscire dai sotterranei delle acciaierie e posizionarsi “sul territorio e negli edifici della fabbrica”-

© GENYA SAVILOV / AFP – Soldati nei pressi di Mariupol

AGI – Per la prima volta la Russia ha lanciato un assalto con carri armati e fanteria alle acciaierie di Azovstal, l’ultima sacca della resistenza ucraina nello strategico porto di Mariupol. “È attualmente in corso un potente assalto al territorio dell’Azovstal, con l’appoggio di veicoli corazzati, carri armati, tentativi di sbarco di truppe e un gran numero di elementi di fanteria“, ha comunicato Sviatoslav Palamar, vicecomandante del Reggimento Azov, in un videomessaggio su Telegram.

Poco prima, il ministero della Difesa russo aveva annunciato che gli aerei e l’artiglieria dell’esercito russo e dell’autoproclamata repubblica filorussa di Donetsk stavano iniziando a “distruggere” le “posizioni di tiro” ucraine.

Mosca ha accusato il reggimento ucraino Azov, trincerato nella fabbrica, di aver approfittato del cessate il fuoco decretato per evacuare i civili per uscire dai sotterranei delle acciaierie e posizionarsi “sul territorio e negli edifici della fabbrica”.

Nei giorni scorsi le forze russe hanno martellato dall’aria e dal mare l’acciaieria, nelle cui immense gallerie sotterranee, risalenti alla seconda guerra mondiale, si erano rifugiati sia combattenti che civili, con riserve di cibo, acqua e medicine ormai agli sgoccioli. Lo scorso 21 aprile Vladimir Putin aveva infatti ordinato alle sue truppe di non lanciare un assalto da terra ma di bloccare l’area “in modo che non passi una mosca”.

Due donne sono state uccise e una dozzina di civili sono rimasti feriti nei bombardamenti che hanno preceduto l’assalto, ha affermato Palamar, secondo il quale alcuni civili rimangono nella struttura. Questo fine settimana, per la prima volta in due mesi di assedio e bombardamenti, un centinaio di civili rintanati nell’acciaieria sono stati evacuati. Alcuni di loro sono arrivati stamane nella città di Zaporizhzhia, controllata dall’Ucraina, 230 chilometri a Nord-Ovest di Mariupol.

Intanto, nell’Ucraina orientale, i russi continuano la loro offensiva. Secondo lo stato maggiore ucraino, Kharkiv, seconda città del Paese, e le località vicine continuano a essere bombardate. Nel Donbass i combattimenti proseguono con crescente intensità. Secondo il governatore del Donetsk, Pavlo Kyrylenko, un bombardamento su Adviivka ha causato la morte di 10 operai appena usciti da una fabbrica.

Più a Ovest i bombardamenti sul centro di Mykolaiv di lunedì sera fanno paventare che i recenti attacchi missilistici su Odessa non abbiano l’unico obiettivo di intralciare le consegne di armi occidentali all’esercito di Kiev.

Gli ucraini temono che questo importante porto sia tra gli obiettivi di Mosca, dopo che il generale russo Rustam Minnekayev, vice comandante del Distretto Militare della Russia centrale, ha affermato, due settimane fa, che l’offensiva del Cremlino mirava a stabilire un corridoio dalla Russia alla regione separatista moldava della Transniestria. Uno scenario che priverebbe l’Ucraina di tutta la sua fascia costiera e porterebbe la guerra ancora più vicino ai confini dell’Unione Europea.

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