Resa dei conti in Commissione Vigilanza Rai per gli ospiti dei talk show

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La Commissione ha preparato una bozza di risoluzione con una serie di principi per gli opinionisti nel piccolo schermo dopo le polemiche scoppiate per le posizioni filo-russe rilanciate da alcuni talk e, prima, quelle no vax sul Covid. I 5 Stelle hanno presentato un documento diverso

© Maria Laura Antonelli / Agf
– Una puntata di Porta a Porta di Bruno Vespa dedicata alla guerra in Ucraina
Ospiti dei talk show, compensi e nuove regole per i dibattiti. Domani potrebbe andare “in onda” la resa dei conti in Vigilanza Rai.

Dopo alcune riunioni, la Commissione ha preparato una bozza di risoluzione con una serie di principi per gli opinionisti nel piccolo schermo.

Regole che non piacciono ai 5 Stelle, secondo cui rasentano “un’ingerenza della politica sulla libertà editoriale delle redazioni del servizio pubblico o appaiono ampiamenti scontati”, come ha detto la capogruppo in Vigilanza, Sabrina Ricciardi.

Per questo i 5 Stelle hanno presentato un documento diverso. Il testo stilato una settimana fa dal presidente Barachini, su cui la maggioranza della Commissione s’è espressa positivamente, invita la Rai “a selezionare, quali commentatori ed opinionisti solamente persone di comprovata competenza e autorevolezza nella materia di cui si discute, garantendo opportuni e trasparenti criteri di accesso da parte della vasta comunità di esperti, nazionali ed esteri, ponendo al centro la verifica dei fatti ed il contrasto alla disinformazione, senza ingerenze da parte di agenti o procuratori”.

Si chiedono “meccanismi trasparenti di rotazione delle presenze, al fine di evitare una presenza eccessivamente prolungata di un solo soggetto” e anche di “privilegiare” le partecipazioni “a titolo gratuito” peraltro “garantendo la massima trasparenza in casi eccezionali di presenze a titolo oneroso”.

La Commissione invita anche la Rai “a non favorire la provocazione contrapposta e la ricerca di posizioni sempre più estreme, ivi incluse quelle che non sono supportate da fatti verificati” e “ad assicurare politiche di moderazione dei commenti, nei propri siti web e nei propri account social legati alla trasmissione”.

Inoltre, la Vigilanza chiede di “attivare strumenti finalizzati a contrastare la diffusione di fake news”, prevedendo “l’istituzione di un osservatorio interno permanente”.

Un regolamento che secondo la maggioranza è necessario soprattutto “in questa fase”, dopo le polemiche scoppiate per le posizioni filo-russe rilanciate da alcuni talk e, prima, quelle no vax sul Covid.

Diversa, invece, la risoluzione depositata dai 5 Stelle, che l’Agi ha potuto consultare, in cui la Vigilanza “invita la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo a rispettare il dettato e lo spirito del contratto di servizio, in particolare dell’art. 6, affinché l’informazione pubblica sia autorevole, pluralista, equilibrata e indipendente” e “impegna” la Rai “a riferire mensilmente” alla stessa Commissione.

Ora l’appuntamento è per domani in Commissione. Il deputato di Iv e segretario della Vigilanza Michele Anzaldi spiega che nella proposta del M5s “ci sono spunti interessanti che possono integrare la risoluzione del presidente Barachini, ad esempio i richiami alle indicazioni europee”.

Poi aggiunge: “Mi sarei aspettato, però, anche qualche parola di chiarezza sulla proposta di rotazione degli ospiti e sulla gratuità delle ospitate degli opinionisti. Il Movimento 5 Stelle  – conclude Anzaldi – che voleva addirittura abolire il canone ora vuole usarlo per pagare gli opinionisti nei talk? E perché si oppone alla proposta di ruotare i commentatori e dare spazio a più giornalisti invece che sempre ai soliti?”. Domande su cui si confronteranno i partiti in Vigilanza.

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