I giovani imprenditori, di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, che intendono avviare o abbiano già avviato un’impresa nel Mezzogiorno sono i beneficiari della misura agevolativa Resto al Sud. L’agevolazione, nella sua versione definitiva dopo la conversione in legge del decreto Sud, prevede un finanziamento pari a 50.000 euro per ciascun richiedente, con un mix di agevolazioni tra contributo a fondo perduto e prestito a tasso zero erogato da banche convenzionate. Saranno ammesse le imprese della produzione di beni nei settori dell’artigianato e dell’industria, della pesca e dell’acquacoltura, oppure dei servizi, compresi quelli turistici. Come si accede alla misura? Quali sono le attività escluse? Cosa manca per la piena operatività?

Con la conversione in legge (l. n. 123/2017) del Decreto Sud fa il suo debutto ufficiale nel panorama degli strumenti di agevolazione la misura Resto al Sud, diretta ad agevolare, con contributi a fondo perduto e prestiti a tasso zero, l’avvio da parte di giovani di nuove imprese nel Mezzogiorno.
L’intervento sarà gestito da Invitalia e potrà contare su un tesoretto di 1 miliardo e 250 milioni di euro.