Riciclare fa bene anche ai progetti

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 I 5 step da seguire per modernizzarsi grazie ai consigli della software house Giuneco 

Per chi vuole evolvere una tecnologia, ecco i cinque consigli di Giuneco: predisporre fasi di analisi e workshop, definire le prime funzionalità essenziali, creare un prototipo, organizzare roadmap, automatizzare i processi 

Tra gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) c’è sicuramente quello di favorire la transizione digitale e l’innovazione del sistema produttivo al fine di incentivare gli investimenti in tecnologie, ricerca e innovazione. È evidente come questo piano possa risultare una notevole opportunità per tutte le aziende che vogliono fare il salto di qualità e ottimizzare i processi aziendali. Ma come farlo quando le tecnologie di base sono vecchie e obsolete? E’ possibile affidarsi a esperti della progettazione software in grado di evolvere prodotti e software preesistenti per renderli efficienti, scalabili e aggiornati con le nuove potenzialità tecnologiche.

“L’importanza di una corretta progettazione è fondamentale per gli edifici così come per i software. Quando però gli edifici sono vecchi, abbandonati e con impalcature traballanti la sfida non è semplice. In questi casi, infatti, è necessario dare una forma ai software obsoleti, cercando di gettare le basi di una nuova struttura che sia più moderna e che sappia adattarsi alle nuove tecnologie. – afferma Claudio Sorbi, Socio e Sales Manager In Giuneco, la modalità di lavoro che applichiamo è attenta alle esigenze del cliente e dell’utente finale, ma anche a un mercato rapido e in continuo cambiamento come lo è quello attuale.”

Ecco i consigli che secondo Giuneco, l’innovation hub fiorentina (https://giuneco.it/), sono da tenere a mente nella modernizzazione di un progetto: 

  1. Predisporre fasi di analisi e workshop: Ogni idea ha il potenziale per essere una grande idea, occorre però validarla e plasmarla tramite una fase di workshop e di analisi, così da ottimizzarla al meglio. Questo momento di brainstorming, condiviso con il cliente e con esperti interni all’azienda, dai responsabili del progetto agli sviluppatori che avranno poi modo di lavorare sul prodotto, è importante perché fa emergere i desideri e i vincoli del progetto.
  2. Definire le prime funzionalità essenziali: anche chiamato MVP, “minimum viable pack product”, si tratta del pacchetto minimo di funzionalità da implementare al progetto, utili per dare valore e velocizzare il processo di costruzione. Definite e concordate le prime funzionalità, queste sono le basi che serviranno per la creazione di un prototipo.
  3. Creare un prototipo: la creazione di un prototipo è essenziale per mostrare al cliente come il progetto appare a livello visivo. E’ in questa fase che si inizia a delineare la struttura e le caratteristiche del software: l’utilizzo dei colori, il font dei testi e tutte quelle funzionalità dedicate all’accessibilità nei confronti degli utenti. Questa fase è fondamentale perché permette al cliente di verificare in modo diretto la realizzazione del progetto, ma anche la più complicata perché è in questa sede che le aspettative possono scontrarsi con la realtà e venire segnalate le eventuali prime modifiche da implementare a livello grafico.
  4. Organizzare roadmap: definire una roadmap chiara e condivisa con tutti gli operatori che prendono parte al progetto è necessario per tenere le fila del piano di sviluppo dello stesso. E’ possibile inserire questo step in qualsiasi momento della creazione di un progetto, in modo tale che le funzionalità emerse nella fase precedente vengano suddivise per macro funzionalità e ordinate a seconda delle priorità.
  5. Prevedere l’automazione dei processi: durante la creazione di un progetto, il rapporto umano con il cliente è fondamentale per riuscire a comprendere e far emergere la sua storia e ciò che si desidera raccontare. Altrettanto importante è seguire uno standard votato all’automatizzazione di ogni processo, dalla fase di configurazione a quella di pubblicazione, e all’utilizzo di testing automatici per garantire manutenibilità ed evoluzione. Questo garantisce un beneficio sia in termini di tempo che economico, riducendo problemi legati a bug ed errori umani.

La differenza e il vantaggio di dare nuova vita a un progetto seguendo questi semplici passi è la possibilità di monitorare ogni evoluzione, avendo modo di confrontarsi in ogni fase con il cliente e gli sviluppatori interni. Inoltre, nel corso di una fase di progettazione organizzata seguendo questi step è più semplice intervenire con rapidità in caso di bug, problemi legati al sistema o modifiche richieste dal cliente, invece che a prodotto finito, quando il processo di modifica sarebbe molto più lento e difficoltoso.

A proposito di Giuneco:

Giuneco è una technology house con sede a Firenze che basa la propria forza su un laboratorio creativo di talenti. Nasce nel 2006 come incubatore di idee innovative con l’obiettivo di trasformare un progetto in una soluzione tecnologica che diventi uno strumento per accelerare e migliorare il business dei clienti. Per promuovere e sostenere la diversità e l’inclusione nell’industria tech e digitale, Giuneco ha dato vita a Dorothy Program; un incubatore di progetti che ha come scopo l’inclusione delle donne nel mondo dell’informatica e combattere il gender gap.

 

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