Sicurezza, Balboni (Fdi): paradosso agente indagato a Roma per fatti stazione termini va risolto

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“Il caso dell’agente indagato a Roma per i fatti della stazione Termini che dovrà anticipare le spese legali, mentre il cittadino straniero autore dell’aggressione col coltello avrà le spese legali pagate dallo Stato, è un paradosso che va assolutamente risolto per non demotivare ulteriormente le nostre forze dell’ordine nell’esercizio del proprio lavoro”.

Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni nel corso del question time al ministro dell’Interno Lamorgese.

“Il ministro dell’Interno – sottolinea Balboni – non ha fatto altro che confermare con la sua risposta che siamo in netto ritardo per la dotazione del taser alle forze di Polizia. Non basta aver confermato che le procedure in corso faranno alla fine arrivare queste armi e anche le body cam agli agenti, perché intanto chi continua a stare in prima linea sono sempre loro”.

“L’ampio risalto che ha avuto il caso dell’uomo di nazionalità ghanese che, nei pressi dell’uscita della stazione Termini di Roma, brandendo un coltello da cucina e visibilmente alterato, ha terrorizzato i passanti, minacciandoli, costringendo l’agente di Polizia a sparargli alle gambe per neutralizzarlo – conclude  Balboni – ha riproposto il tema della dotazione del taser in modo prepotente. Il ministro Lamorgese ha fornito una risposta che ci lascia solo parzialmente soddisfatti ma ciò che è più grave ha taciuto su quali iniziative intende assumere per evitare che l’iscrizione nel registro degli indagati di agenti che fanno il loro dovere possa provocare ulteriore demotivazione del personale in servizio, già duramente provato dalla scarsezza dei mezzi a disposizione”.  

 



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