Sistema da modificare

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Indipendentemente dall’evoluzione politica, non vediamo i presupposti per una ripresa nazionale. Quella che, appunto, dovrebbe modificare anche il nostro incero futuro. E’ meglio scriverlo subito.

Prima di tutto, resta da approfondire se le strategie del centro/destra resteranno valide; almeno per evitare successivi declassamenti. Poi, rimane da comprendere come si comporteranno i partiti che si sono schierati all’”opposizione”. Sul fronte politico, c’è ancora tanta “nebbia” che non ci consente di vedere oltre i ristretti limiti del presente.

Quello che è venuto a mancare, a nostro avviso, è un polo d’effettivo riferimento sul quale, con buona approssimazione, potessero confluire anche gli incerti che nella Penisola non sono pochi.

Con l’illusione dei “polarismi”, ci siamo perduti nei meandri di un sistema che poco potrebbe offrire al nostro futuro. Tuttavia, politica ed economia dovrebbero trovarsi sempre in ambiti differenti. Ci sembra inutile proporre scelte per puntellare un sistema che è, obiettivamente, già instabile. Le proposte, almeno quelle essenziali, dovrebbero essere rilevate entro fine anno. Con una precisa linea esecutiva.

I mesi che ci separano da fine d’anno potrebbero servire per predisporre un dibattito parlamentare con chiari cenni per le tesi di rilancio del nostro Paese. Per il bene d’Italia, le alleanze non sono statiche. Il primo atto da compiere sarebbe l’applicazione del “Contratto” politico/operativo che Salvini e Di Maio avevano tanto decantato. I preliminari per cambiare in meglio, forse, potrebbero anche esserci. La partita, ora, ha da essere coordinata a livello parlamentare.

Giorgio Brignola.

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