Colpo grosso a Palazzo Ducale, rubati i gioielli del Maharaja

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I ladri, confusi tra i visitatori della mostra veneziana, hanno forzato una teca e portato via una spilla e orecchini della collezione dello sceicco del Qatar. 

“Un minimo di sopralluogo ci sara’ stato, per comprendere le vulnerabilita’ dei sistemi di sicurezza e dove incidere per poter commettere il furto. Non e’ certo qualcosa di estemporaneo”. Cosi’ il questore vicario di Venezia, Marco Odorisio, parla del clamoroso furto di gioielli della collezione dello sceicco del Qatar custoditi in una teca blindata di palazzo Ducale per una mostra che si sarebbe conclusa oggi. “Con la collaborazione e sotto la direzione del Servizio centrale operativo (Sco) della polizia di Stato sono state avviate le attivita’ d’indagine e si sta contestualizzando l’accaduto. I primi eventi che si sono evidenziati sono che durante l’orario di visita c’e’ stata l’apertura di una delle teche e sono stati asportati i gioielli. Poi, mischiandosi ai visitatori, gli autori hanno guadagnato la via di fuga. E’ scattato subito l’allarme, avvertita la sala operativa della questura ed e’ subito scattato il piano piu’ ad ampio raggio e dato il via alle indagini”, ha aggiunto. 

La Fondazione Musei Civici di Venezia conferma la notizia sul furto di due oggetti della collezione Al Thani ospitati nella mostra a Palazzo Ducale. “Gli oggetti in questione – scrive in una nota – sono di recente fattura e di valore marginale rispetto agli altri gioielli di maggiore valore storico esposti. I preziosi erano custoditi in una vetrina di sicurezza, facente parte dell’allestimento, progettato dalla Fondazione Al Thani e gia’ utilizzato in alcune tappe precedenti dell’esposizione. Grazie al tempestivo intervento dell’apparato di sicurezza operante all’interno delle sale espositive, e la cui definizione e’ stata condivisa fin dall’inizio con la Questura di Venezia, la Fondazione Musei Civici e’ stata in grado di fornire alle forze dell’ordine tutti gli elementi necessari per una rapida soluzione dell’indagine in corso. Per agevolare queste operazioni la mostra e’ stata chiusa pochi minuti dopo l’accaduto, anticipando la chiusura definitiva prevista nella stessa giornata”. 

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