Dipendente della Telecom si era ammalato di tumore al cervello per aver utilizzato, per lavoro, il telefono cellulare per 15 anni per oltre tre ore al giorno, tutti i giorni. Ora una sentenza condanna l’Inail a pagare una rendita perpetua al suo lavoratore come risarcimento.

La correlazione fra uso del cellulare e tumore al cervello era già stata stabilita dalla Iarc nel 2011, la quale ha inserito il telefonino come dispositivo di categoria 2b. “La sentenza riconosce il legame causale tra un tumore al cervello e l’uso di un telefono cellulare” spiegano gli avvocati difensori Renato Ambrosio e Stefano Bertone.

Il dipendente della Telecom colpito dal tumore, Roberto Romeo, si era ammalato di un neurinoma: “Non voglio demonizzare l’uso del telefono cellulare ma per evitare quello che mi è successo bisogna saperlo utilizzare in modo corretto. all’inizio pensavo di essermi preso un’infezione all’orecchio ma poi ho capito che la cosa era bene più grave”. Nonostante la guarigione, il tumore al cervello ha lasciato degli strascichi: Roberto Romeo non sente più dall’orecchio destro, dal quale gli è stato asportato il nervo acustico per via del cancro.

Per casi simili a quello di Romeo lo studio legale degli avvocati Ambrosio e Commodo, che ha rappresentato Romeo, ha aperto un sito web ad hoc chiamato neurinomi.info che raccoglie tutte le info utili. I più colpiti, secondo lo studio legale, sono soprattutto bambini e donne in gravidanza. La soluzione? Utilizzare il cellulare con l’auricolare e tenerlo ad una certa distanza per ridurre i rischi.