Ong. Il caso del procuratore di Catania al Csm

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Le polemiche sul ruolo delle Ong nei soccorsi in mare ai migranti finiscono all’attenzione del Csm. E’ stato il vicepresidente di Palazzo dei Marescialli, Giovanni Legnini, a rendere noto che il Comitato di presidenza vagliera’ quanto affermato in alcune interviste dal procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro. “Dopo aver sentito i capi di Corte e il presidente della Prima Commissione, Giuseppe Fanfani – ha spiegato Legnini – sottoporro’ il caso all’esame del Comitato di Presidenza alla prima seduta utile fissata per mercoledi’ 3 maggio”. In ogni caso, ha ricordato, “spetta al ministro della Giustizia e al procuratore generale della Cassazione valutare se sussistono o meno i presupposti per l’esercizio dell’azione disciplinare”.

Nel frattempo, l’apertura di una pratica a tutela di Zuccaro e’ stata chiesta dal consigliere laico Pierantonio Zanettin: “Il procuratore di Catania e’ magistrato serio e riservato e non merita certamente di essere lasciato solo in queste ore di fronte agli attacchi della politica, che pare non condividere le sue ipotesi investigative, eretiche rispetto alla narrativa ufficiale del fenomeno della immigrazione”. Mentre il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ribadisce l’invito a non generalizzare (“bisogna fare le indagini: se qualcuno va punito va punito”) e un sondaggio Ixe’-Agora’ rivela che solo il 34% degli italiani ha fiducia nelle Ong, la bufera sulle presunte responsabilita’ di queste ultime non accenna a placarsi. Per il vice presidente della Camera, Luigi De Maio, “le dichiarazioni del procuratore di Catania lanciano un allarme gravissimo: dice di avere le certezze di rapporti tra scafisti e alcune Ongma di non poter utilizzarle come prove. La nostra proposta e’ di modificare la legge per consentire alla Procura di utilizzare quelle intercettazioni come prove per un processo. Questo non vuol dire che tutte le Ong sono coinvolte – ammette Di Maio – E’ la reazione che secondo me e’ sbagliata”.

Le polemiche sul ruolo delle Ong nei soccorsi in mare ai migranti finiscono all’attenzione del Csm. E’ stato il vicepresidente di Palazzo dei Marescialli, Giovanni Legnini, a rendere noto che il Comitato di presidenza vagliera’ quanto affermato in alcune interviste dal procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro. “Dopo aver sentito i capi di Corte e il presidente della Prima Commissione, Giuseppe Fanfani – ha spiegato Legnini – sottoporro’ il caso all’esame del Comitato di Presidenza alla prima seduta utile fissata per mercoledi’ 3 maggio”. In ogni caso, ha ricordato, “spetta al ministro della Giustizia e al procuratore generale della Cassazione valutare se sussistono o meno i presupposti per l’esercizio dell’azione disciplinare”. Nel frattempo, l’apertura di una pratica a tutela di Zuccaro e’ stata chiesta dal consigliere laico Pierantonio Zanettin: “Il procuratore di Catania e’ magistrato serio e riservato e non merita certamente di essere lasciato solo in queste ore di fronte agli attacchi della politica, che pare non condividere le sue ipotesi investigative, eretiche rispetto alla narrativa ufficiale del fenomeno della immigrazione”. Mentre il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ribadisce l’invito a non generalizzare (“bisogna fare le indagini: se qualcuno va punito va punito”) e un sondaggio Ixe’-Agora’ rivela che solo il 34% degli italiani ha fiducia nelle Ong, la bufera sulle presunte responsabilita’ di queste ultime non accenna a placarsi. Per il vice presidente della Camera, Luigi De Maio, “le dichiarazioni del procuratore di Catania lanciano un allarme gravissimo: dice di avere le certezze di rapporti tra scafisti e alcune Ong ma di non poter utilizzarle come prove. La nostra proposta e’ di modificare la legge per consentire alla Procura di utilizzare quelle intercettazioni come prove per un processo. Questo non vuol dire che tutte le Ong sono coinvolte – ammette Di Maio – E’ la reazione che secondo me e’ sbagliata”.

Via facebook interviene anche il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “Inaccettabile l’intimidazione dei ministri Orlando e Minniti ai danni del procuratore di Catania. Se Orlando vuole ‘le prove’ dei torbidi legami tra Ong e scafisti, legga i rapporti Frontex o dell’intelligence. Il governo la finisca di attaccare i magistrati che con coraggio vogliono far luce su questa oscura vicenda e si schieri dalla parte della legalita'”. Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa a Palazzo Madama, che sta svolgendo da settimane un’indagine conoscitiva sul controllo dei flussi migratori e sull’impatto delle attivita’ delle Ong, sottolinea di assistere “con preoccupazione” alle polemiche sulle Ong: “Leggo alcune dichiarazioni scomposte e funzionali solo agli interessi propagandistici di chi le rilascia. Chiedo di fermare questa spirale dannosa” e “invito tutti ad aspettare le conclusioni del nostro lavoro per poter sviluppare dopo una discussione anche serrata ma responsabile e costruttiva”. Per la capogruppo di Sinistra Italiana al Senato, Loredana De Petris, “il procuratore di Catania Zuccaro ha il dovere di sostanziare le sue accuse con atti giudiziari precisi e concreti. Piu’ passano i giorni, piu’ diventa inevitabile chiedersi cosa ci sia dietro la campagna di delegittimazione contro le Ong”. Mentre per il presidente del gruppo Misto alla Camera, Pino Pisicchio, “sparare nel mucchio e sollevare questo polverone per fini elettorali rischia di danneggiare il lavoro di tante persone per bene che ogni giorno salvano vite umane”. E il segretario della Lega, Matteo Salvini, lancia sui social l’hashtag in favore del procuratore: “Finalmente un giudice che ha il coraggio di indagare sul business dell’immigrazione. Governo e giornalisti lo attaccano, #iostoconZuccaro”. Intanto da Gorizia la notizia che il sindaco ha deciso di dirottare gran parte dei 145.500 euro assegnati dallo Stato al Comune per la presenza di profughi sul territorio a beneficio di progetti per dare lavoro a 30 disoccupati goriziani.

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