di Canio Trione
Però la somma dei quasi 11 milioni di voti Le Pen, 3 milioni schede bianche (gente che contesta l’uomo dell’Europa ma che non è lepennista) e gli astenuti (di cui una parte certamente è antieuropeo) costituisce la maggioranza numerica dei francesi. Quindi così come la maggioranza numerica dei voti di Macron non è la maggioranza dei francesi e dei loro interessi così la maggioranza numerica dei francesi non ha rappresentanza nella persona del presidente.
Cosa peraltro conclamata ufficialmente nelle assemblee legislative. A ben guardare è la solita situazione di scollamento tra gente comune e stanza dei bottoni.
Esiste il rischio che tale situazione induca i detentori del potere formale ad approfittarne per rendere ancora più stretta la dittatura della tecnocrazia.
Esiste anche il rischio che le moltitudini degli esclusi perdano la pazienza e provino a farsi sentire in maniere meno formali.
Esiste infine il concerto rischio di assistere al collasso anche delle grandi imprese prive come sono -ed in misura crescente- dei sufficienti sbocchi commerciali.
Non esiste l’ipotesi di pace tra le varie parti dell’economia… anzi sembra quasi una provocazione la scelta delle città francesi contro gli interessi della “France profonde”. E sempre in Francia alla fine ha prevalso la provincia e mai le città.
Quindi un voto pericoloso, favorevole a politiche ritenute sballate dagli stessi sostenitori, conservatore di un assetto economico e sociale insostenibile.
Avremo un lungo periodo di lotte forse sanguinose che finiranno solo quando si troverà un nuovo equilibrio tra ipoteri e gli interessi interni ed internazionali.
É cioè una situazione gravissima.