I mariti tirano un respiro di sollievo

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di Canio Trione

Tra tanti disastri finalmente una buona notizia! La cassazione si è accorta che garantire un assegno di mantenimento alla moglie divorziata che non dimostri la sua impossibilità a procurarsi un reddito sufficiente alla propria sopravvivenza è un modo per reiterare fino alla morte un rapporto che invece si vuole recidere; quindi niente più soldi alle ex mogli che possono badare a se stesse. Dopo che migliaia di mariti sono finiti sotto i ponti per il malefico assegno alimentare, ci si accorge che la legge era iniqua; e la legge ingiusta è un atto di arbitrio. Viene da chiedersi: servono le sentenze per scrivere il diritto? Non era il Parlamento che è deputato a questo compito? E chi ripaga i mariti rovinati dalle mogli? In tempi in cui si parla tanto di femminicidi spendere una parola sulle sofferenze (è un eufemismo) distribuite a iosa ai padri dei propri figli fino a distruggerne l’esistenza è, quanto meno, opportuno anche se molto tardivo.

Ma v’è da dire anche che così come i mariti sono stati liberati da una grave ingiustizia che pagavano con una vita indegna di questa parola, adesso le mogli si vedranno costrette a ridimensionare il proprio tenore di vita. E se non dovessero trovare lavoro -che pure potrebbero espletare se non vi fosse la crisi- non potranno reclamare nulla ma dovranno andare anche loro a trattenersi sotto i ponti. Quindi alla politica -che è stata incapace di prevedere tale situazione- si deve dire che le situazioni di insostenibilità economica (persone sotto la soglia di povertà) aumenteranno decisamente con gravi probabili problemi di ordine pubblico.

Anche la “vendette” -spesso sanguinose- che i mariti hanno posto in essere contro le mogli che volevano lasciarli diminuiranno ed una certa propaganda contro i maschi non avrà più terreno fertile come oggi accade.

La bontà della notizia non sta solo nella maggiore equità che esce da questa sentenza ma dal maggiore equilibrio di “forza” che si forma tra i futuri coniugi e quindi ci si potrà accostare al matrimonio con più fiducia e non più vederlo come una specie di condanna biblica che ricade sulle teste degli uomini. Ci si sposerà di più perché dopo decenni dalla introduzione del divorzio, finalmente il sistema delle leggi che regolano la questione comincia ad avvicinarsi a quel criterio di giustizia che avrebbe dovuto guidare il legislatore.

Canio Trione

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