Ocse: ripresa Italia moderata

Economia & Finanza

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“Nonostante il suo ampio settore manifatturiero”, il contributo dell’Italia all’economia globale resta “limitato”. La ripresa continua, ma è ancora troppo lenta e ci vorranno anni per arrivare ai livelli precrisi. Lo sostiene l’Ocse nell’ultimo Economic outlook, aggiungendo che il Pil del nostro Paese resterà “all’1% nel 2017”. Anche la ripresa economica italiana continuerà ad essere “moderata”, per poi scendere “allo 0,8% nel 2018” a causa “della stretta fiscale già adottata e pari all’1% del Pil”.

Il rapporto invita l’Italia ad aumentare “innovazione e competitività”. Andare avanti con le “riforme strutturali” e le “politiche fiscali moderate” è “cruciale per innalzare la crescita in modo inclusivo e costante e ridurre il rapporto debito-Pil”. Il debito pubblico si è stabilizzato in rapporto al Pil, ma poichè è ancora alto è “un punto debole”.
L’Ocse aggiunge che in Italia “molte imprese sono piccole e soffrono di una bassa Produttività”, sottolineando che “l’inefficacia sociale e le politiche di formazione” hanno impedito all’Italia di “trarre maggiori benefici dalla globalizzazione”.
L’Italia dovrebbe aumentare il gettito fiscale e rendere le tasse più eque “ampliando la base fiscale, perseverando nella lotta all’evasione fiscale e introducendo tasse sulla casa di residenza basate su valori catastali aggiornati”. L’Ocse, sempre nel capitolo dedicato all’Italia dell’Economic Outlook, che “tagli ai contributi di sicurezza sociale rilancerebbero l’occupazione, specialmente per i lavoratori poco qualificati a basso reddito”.
Andare avanti con le “riforme strutturali” e le “politiche fiscali moderate” è “cruciale per innalzare la crescita in modo inclusivo e costante e ridurre il rapporto debito-Pil”.  “Il governo – osserva l’Ocse – ha stanziato 20 miliardi per la ricapitalizzazione bancaria”, se la “cifra dovesse essere usata interamente ci sarebbe un incremento del debito pubblico pari all’1,2% del Pil”.
L’Istat invece pubblica alcuni dati relativi alle vendite al dettaglio, che diminuiscono ad aprile 2017 dello 0,1% rispetto a marzo in valore e restano invariate in volume, mentre su base annua aumentano dell’1,2% in valore e dello 0,3% in volume. L’Istat registra in particolare per i prodotti alimentari “una marcata crescita” tendenziale (+4,1% in valore e +1,9% in volume su anno). Le vendite non alimentari, al contrario, diminuiscono dello 0,7% in valore e dello 0,6% in volume. Soffrono le vendite dei piccoli negozi (-1,7% su anno).
“L’economia italiana – scrive sempre l’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia – accelera trainata dai consumi e dalla crescita dei settori dei servizi. Il mercato del lavoro migliora segnando un aumento degli occupati e una significativa diminuzione della disoccupazione”. L’Istat osserva che i prezzi sono in decelerazione e che l’indicatore anticipatore mantiene una intonazione positiva. Nell’area Euro prosegue il consolidamento della crescita, ma gli “indicatori anticipatori e coincidenti” del ciclo economico – osserva l’istituto di statistica – “mostrano, tuttavia, segnali di debolezza”.
Intanto viene annunciato che la Bce si prepara a tagliare le stime di inflazione per i prossimi anni, da anticipazioni sulle previsioni economiche. L’inflazione dovrebbe attestarsi attorno all’1,5% sia nel 2017 che nel 2018 e 2019. Le precedenti previsioni stimavano un carovita rispettivamente all’1,7%, all’1,6% e all’1,7%. Per l’Ocse la Banca centrale europea dovrebbe dare il via a una riduzione graduale degli acquisti di titoli, il quantitative easing, nel 2018, e iniziare a rialzare i tassi d’interesse alla fine del prossimo anno. L’Ocse infine  rileva la ripresa in accelerazione nell’Eurozona a fronte di stime di crescita tagliate, per gli Usa, per quest’anno (a 2,1%) e il prossimo (2,4%). “Con l’inflazione ‘core’ che si prevede torni all’obbiettivo entro fine 2018″, la Bce dovrebbe ridurre gradualmente gli acquisti di titoli nel corso del prossimo anno.

[OCSE] Global Economic Outlook (testo in inglese)

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