Italia-Russia: un incremento alla cooperazione  

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Sochi, il 17 maggio, il primo ministro italiano Paolo Gentiloni, pochi giorni prima del summit del G7, organizzato dall’Italia e tenutosi a Taormina, in Sicilia, si è incontrato con il presidente russo Vladimir Putin.

La riunione Putin-Gentiloni si è incentrata su una serie di questioni urgenti, tra cui dossier economici e crisi regionali e internazionali; ma, per rafforzare la nozione che le relazioni economiche dei due paesi avevano riacquistato slancio, l’ordine del giorno è stato impostato sulle preoccupazioni economiche. Nei primi due mesi del 2017, il fatturato economico tra i due paesi è aumentato del 30 per cento, anno su anno. Durante la riunione, l’Italia e la Russia hanno firmato sei nuovi accordi, legati principalmente ai settori del petrolio e del gas naturale.Il gigante del petrolio russo, Rosneft, ha firmato un accordo con l’italiana ENI per rilanciare i progetti energetici congiunti; inoltre, Rosneft rafforzerà la sua collaborazione con i produttori di componenti energetici, Pietro Fiorentini e Tecnoclima, per produrre le proprie tecnologie in Russia. Infine, l’Italia e la Russia hanno firmato un accordo per permettere agli ingegneri e tecnici russi di studiare e di addestrarsi presso l’Università Politecnico di Torino.

La Russia intende ridurre la sua dipendenza dalle importazioni, infatti, negli ultimi anni, per aumentare le proprie capacità produttive nazionali, ha avviato numerosi progetti. La strategia di sostituire le importazioni con prodotti nazionali ha incontrato numerosi problemi ed è oggetto di critiche da parte di partner esterni, principalmente dall’Unione europea. Tuttavia, la Russia continua ad andare avanti con questa politica economica. L’Italia, da parte sua, dimostrando ancora una volta il suo classico pragmatismo, ha deciso di prendere al volo l’opportunità di lanciare i progetti che aiutano a rafforzare le capacità produttive russe. E, anche se le sanzioni UE contro la Russia rappresentano un onere per molte aziende italiane, soprattutto nel settore dell’energia, l’Italia continua a guardare alla Russia come ad un prezioso mercato. In quanto tale, dato che Roma non trova spiragli per rimuovere le sanzioni europee, si è messa alla ricerca di nuovi modi per espandere i propri legami economici con la Russia.L’economia non è stata l’unico argomento di discussione a Sochi. I due leader hanno anche parlato di sviluppi strategici che caratterizzano la regione mediterranea, in particolare, dopo l’eruzione della primavera araba, del rafforzamento regionale con l’incremento della presenza militare e navale russa nel bacino del Mediterraneo. Negli ultimi anni, la Russia ha anche iniziato a svolgere un ruolo molto attivo nella regione di Maghrebi: il caos della guerra civile in Libia e il relativo disinteresse diplomatico, mostrato dagli Stati Uniti per il futuro di questo paese nordafricano, ha creato un vuoto geopolitico che la Russia intende sfruttare.

Tenuto conto degli interessi storici che l’Italia ha in Libia – che è un suo ex protettorato coloniale – e per molte preoccupazioni geopolitiche immediate, vale a dire la crescente crisi migratoria, il ruolo russo nella regione è particolarmente importante per Roma. L’Italia in Libia, rimane forse il più importante sostenitore esterno del Governo dell’accordo nazionale (GNA) riconosciuto dalle Nazioni Unite, guidato da Fayez al-Sarraj. Nella conferenza stampa congiunta con Gentiloni a Sochi, Putin ha parlato apertamente delle preoccupazioni italiane per una possibile disintegrazione della Libia, affermando che “una Libia divisa non aiuta la stabilità della regione”. Queste parole sono state ancora più importanti se vengono sommate agli sforzi diplomatici italiani per trovare una soluzione alla crisi libica. In aprile, il primo ministro Gentiloni ha viaggiato a Washington, dove per il fascicolo libico, ha cercato un significativo sostegno; ma la reazione del presidente Donald Trump è stata notevolmente tenera.In quanto tale, Mosca sembra molto interessata a sfruttare questo obiettivo politico italiano e si presenta come un potenziale strumento chiave per trovare una soluzione sulla Libia. A questo fine, la Russia potrebbe avere un certo numero di opportunità che potrebbero soddisfare l’Italia. Per esempio, Mosca si è adoperata per mantenere il dialogo con l’al-Sarraj, soprattutto attraverso il ministero degli Affari esteri, ma continua anche a sostenere il centro rivale del potere in Libia, diretto da Khalifa Haftar.

In Italia, malgrado una certa preoccupazione per il ruolo che la Russia sta giocando in Libia e la rabbia per il sostegno sovversivo di Mosca al partito anti-establishment Cinque Stelle, molti ambienti diplomatici italiani, per costruire un dialogo con Haftar, considerano come una grande opportunità, la crescente influenza russa. L’Italia ha tentato da sola di collaborare con Haftar, ma la pressione russa le metterebbe più frecce nell’arco: le relazioni italiane con gli altri principali sostenitori internazionali di Haftar – Egitto e Emirati Arabi Uniti – sono limitate, mentre Mosca sembra l’unico attore in grado di dare un mano all’Italia in questo senso. L’ultima riunione italiana-russa di alto livello tenutasi a Sochi, conferma ancora una volta che l’Italia rimane uno dei paesi dell’UE più sensibili agli interessi russi.Le considerazioni economiche hanno storicamente guidato le politiche italiane nei confronti della Russia e la situazione attuale non è diversa. Roma vuole che l’UE riduca progressivamente le sanzioni contro la Russia; nel frattempo, tuttavia, esportando know-how e attrezzature italiane – seppur contro le sanzioni – si propone di lanciare progetti che aiutino le aziende russe a sviluppare le proprie capacità di produzione nazionali. Inoltre, il crescente ruolo russo nel Mediterraneo, in particolare in Libia, sta trasformando la Russia in un importante potenziale partner regionale. Mosca, nel frattempo, percepisce Roma come uno strumento diplomatico importante nella sua strategia per ridurre la pressione dell’UE sull’economia russa. Per rafforzare questi legami, la Russia ha dimostrato la volontà di affrontare le preoccupazioni italiane nel Mediterraneo, in particolare in Libia, in contrasto con la posizione più mutata di altri partner esterni, e non meno degli Stati Uniti.Dato queste dinamiche, si può prevedere che la Russia e l’Italia, nonostante le pressioni di alcuni altri Stati membri dell’UE, soprattutto provenienti dall’Europa centrale e orientale, che stanno cercando d’indebolire queste relazioni, mantengano legami relativamente stretti e continuino a cooperare su una serie di questioni politiche ed economiche strategiche.

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