Stipendi parlamentari: quanto guadagnano deputati e senatori? Con la riforma della Costituzione sono state eliminate le indennità dei senatori, tuttavia è in corso il tentativo di “armonizzare” il trattamento economico dei due rami del Parlamento
Recentemente il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta di legge per dimezzare almeno le indennità, che sono una delle voci di spesa che alla fine dei conti pesano più di tutte al bilancio finale.Un tentativo di taglio degli stipendi di deputati e senatori venne intrapreso anche nel 2011, quando l’allora presidente del Consiglio Mario Monti incaricò una Commissione di livellare le retribuzioni delle cariche pubbliche alla media europea: dopo qualche mese l’iniziativa si concluse con un nulla di fatto.La riforma costituzionale del governo Renzi avrebbe invece eliminato le indennità dei senatori, tuttavia un documento che sta circolando in questi giorni in Parlamento sulla necessità di concludere “il processo di armonizzazione delle discipline relative al trattamento giuridico ed economico dei senatori e dei deputati in vista della creazione dello status unico dei parlamentari” sembrerebbe voler salvare stipendi e rimborsi.
Ultima in ordine di tempo sarebbe l’ormai prossima approvazione della legge taglia vitalizi firmata Matteo Richetti, deputato del Partito Democratico. Diverse sono le novità presenti nel testo.Per prima cosa verranno cancellati i vitalizi, con la pensione dei parlamentari che sarà notevolmente decurtata passando infatti dal sistema di calcolo retributivo a quello contributivo.Una riforma che secondo l’Inps porterà lo Stato a risparmiare 760 milioni di euro nei prossimo dieci anni. Cifre da capogiro che fanno aumentare la curiosità su quanto guadagnano i nostri parlamentari.
Stipendi parlamentari: quanto guadagnano deputati e senatori?
Attualmente i deputati hanno diritto a un’indennità lorda di 11.703 euro. Al netto sono 5.346,54 euro mensili più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro. Ad essi si aggiungono 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti.
“I membri della Camera dei deputati ricevono una indennità stabilita dalla legge”: è questa la nuova formulazione dell’articolo 69 della Costituzione che sostituisce “Parlamento” con “Camera dei deputati”. Con la riforma costituzionale del governo Renzi le indennità restano appannaggio solo dei deputati attivi alla Camera.I senatori invece, come più volte ripetuto dal premier Renzi, in quanto espressione dei Consigli regionali dovranno accontentarsi dell’emolumento legato a quel ruolo: non più di 11.100 euro al mese lordi e onnicomprensivi.Tuttavia c’è un documento interno che circola da qualche giorno in Parlamento in cui si comunica l’intenzione di “procedere all’armonizzazione delle discipline vigenti presso i due rami del Parlamento circa le competenze spettanti ai deputati e ai senatori”.Il termine “armonizzazione” indica forse che il compenso dovrà essere adeguato a quello dei parlamentari? E di chi in particolare, dei deputati o dei senatori? In ogni caso l’intenzione sembrerebbe quella di far sopravvivere le indennità, seppure in altre forme.