Il Lazio è sommerso dai rifiuti, e il sindaco usa i polli per smaltire l’umido

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LA LEGGE IMPONE DI PORTARLO ALLA DISCARICA ENTRO 72 ORE, MA LA DISCARICA ERA CHIUSA. COSÌ ABBIAMO CHIESTO A UN AGRICOLTORE DELLA ZONA…’

LA SOLUZIONE PERÒ È SOLO TEMPORANEA

1. IMPOSSIBILE CONFERIRE L’UMIDO ALLA RIDA A ROCCA MASSIMA SMALTITO DALLE GALLINE

Alessandra Tabolacci per ‘il Messaggero

Quando si dice che la necessità aguzza l’ingegno. Non è possibile conferire l’umido in discarica?

A Rocca Massima ci hanno pensato le galline. Sembra una boutade, ma è la realtà. «Mentre in provincia c’era il problema rifiuti e mentre gli enti preposti decidevano come e dove farci conferire l’umido – racconta il sindaco di Rocca Massima, Angelo Tomei – noi lo stesso umido, lo abbiamo dato alle galline».

Molti l’hanno presa per una burla o una battuta ironica del primo cittadino postata su facebook, invece era tutto vero. Tanto che lo stesso Tomei è stato contattato da giornali del nord Italia, che sono venuti a conoscenza della cosa e sono rimasti incuriositi dall’iniziativa del tutto particolare e un po’ folkloristica. Anche a loro il sindaco ha descritto la situazione.

E cioè che quando nei giorni scorsi la Rida Ambiente ha dovuto chiudere il suo impianto al materiale organico (circostanza che tuttora permane), in diversi centri della provincia è scattata l’emergenza. Anche a Rocca Massima non si sapeva cosa fare con la porzione di organico che, come è facile comprendere, non può essere tenuto per troppo tempo e, «come la normativa stabilisce – spiega Tomei – dopo 72 ore al massimo deve essere conferito in discarica».

Angelo Tomei

 

Poiché l’umido lunedì a Rocca Massima non era molto, il primo cittadino ha pensato bene di chiedere aiuto a un’azienda agricola locale che possiede alcune decine di galline. I rifiuti organici sono stati, quindi, portati lì e al resto hanno pensato le galline, che si sono dimostrate ben liete di dare una mano.

A questo punto c’è chi si chiede se non potrebbe diventare una buona pratica da ripetere. «Beh a quel punto – afferma Angelo Tomei – ci vorrebbero altri tipi di autorizzazione, dovrebbe intervenire la Asl ed entreremmo in altri meccanismi».

2. RIFIUTI, LA REGIONE DICE NO ALLA DISCARICA PAGURO AD APRILIA

Raffaella Patricelli per ‘Il Messaggero

La Regione Lazio non ha concesso la Via alla discarica di Aprilia. L’impianto di via Savuto non si farà.
La notizia è stata diffusa ieri mattina durante il Consiglio regionale, dall’assessore Mauro Buschini, mentre in aula si discuteva dell’emergenza rifiuti nel Lazio e di quanto accaduto la scorsa settimana dopo che la Rida Ambiente ha chiuso i cancelli per alcuni giorni a 66 comuni del territorio.

RIFIUTI IN PROVINCIA DI ROMA

L’opposizione ha incalzato l’assessore Buschini chiedendo chiarimenti sulla linea adottata dalla Regione sulla gestione dei rifiuti che in questi mesi sta soffrendo notevolmente anche a causa degli incendi che hanno messo fuori uso l’impianto di Tmb di Viterbo.

Durante il dibattito Buschini ha precisato che: «C’è l’esigenza di una discarica a Latina, ma ha detto l’amministrazione regionale valuta attentamente ogni proposta che arriva. Non è che siccome vi è l’esigenza, automaticamente la proposta deve trovare riscontro. E’ chiaro che le discariche chiuse non verranno riaperte».

La decisione sulla Valutazione di Impatto Ambientale richiesta dalla Paguro srl è stata prodotta martedì scorso dagli uffici regionali. Esulta il Comune di Aprilia: «Aspettiamo di conoscere le motivazioni nel dettaglio ha detto soddisfatta l’assessore all’Ambiente Lombardi Nessuno può mettere la bandierina su questo risultato, c’è stata una cooperazione efficace da più fronti».

APRILIA CITTA

«Attendiamo di conoscere le motivazioni del no ha detto ieri la consigliera di Primavera Apriliana, Carmen Porcelli siamo fieri di aver contribuito ad impedire la realizzazione della discarica». «Da sempre abbiamo lavorato per tutelare i cittadini di Aprilia dice Enrico Forte consigliere regionale del Pd – la vicinanza con la capitale non deve permettere a nessuno di ritenerci la discarica di Roma».

Nel frattempo lo scontro tra il patron della Rida Ambiente, Fabio Altissimi (a cui è riconducibile anche la Paguro srl) e la Regione Lazio si acuisce. Come già promesso giorni fa, l’imprenditore ricorre al tar, addirittura con due ricorsi, uno dei quali relativo proprio alla discarica, forse intuendo che l’esito non sarebbe stato suo favore.

La Rida chiede in entrambi i casi l’annullamento degli atti impugnati. Per quanto riguarda l’ordinanza provinciale secondo l’azienda si ravvisa anche l’incompetenza ad agire nonché il principio per il quale si stabilisce che «nessuno è tenuto a fare cose impossibili». Ovviamente in entrambi i casi si batte cassa: Altissimi dalle istituzioni pretende anche il risarcimento dei danni.Il primo ricorso al Tar è relativo all’ordinanza della Provincia di Latina di sabato scorso con la quale si imponeva all’azienda di via Valcamonica di riaprire i battenti per accogliere il conferimento dei rifiuti. La seconda, invece, riguarda le sedute di Commissione Ambiente della Regione del 20 aprile scorso e del 13 ottobre del 2016 durante le quali si è discusso della Via. Ad ottobre i tecnici regionali chiesero una sospensione del procedimento, ad aprile riesaminarono le osservazioni contrarie per poi prendersi del tempo per decidere. Fino ad arrivare, come ha spiegato Buschini in Consiglio regionale, all’avvio della procedura di diniego della Via, esito che di fatto boccerebbe la richiesta.


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