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“Pur muovendo da diverse impostazioni sull’assetto del sistema previdenziale, condividiamo la necessità di un rinvio strutturale dell’adeguamento dell’età di pensione all’aspettativa di vita, che altrimenti la porterebbe a 67 anni a partire dal 2019, almeno in termini tali da introdurre una maggiore gradualità”. Lo affermano Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, presidenti delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, che oggi lanciano un appello a riguardo.
“La manovra Fornero – segnalano – non ha di fatto previsto una vera transizione per cui persone già prossime all’età di pensione all’atto della sua approvazione hanno subito l’allungamento dell’età lavorativa fino a sei anni. Al di là delle possibilità di trattamenti anticipati ‘sociali’ o onerosi, il sistema italiano si caratterizza già ora per il primato globale dell’età di pensione”.
“Fermi restando gli obiettivi di sostenibilità nel lungo periodo, un po’ di buon senso – avvertono Damiano e Sacconi – aiuterebbe la società a ritrovare fiducia nel sistema previdenziale, a partire dai giovani”. I presidenti delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato rivolgono “in tal senso un appello alle colleghe e ai colleghi di tutti i gruppi parlamentari come al Governo”, annunciando la convocazione, nei prossimi giorni, di una conferenza stampa “per illustrare le ragioni e i contenuti della nostra iniziativa”.