Addio a Enzo Quattromini, giornalista sentinella

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A  94 anni con spirito sportivo. Addio a Enzo Quattromini, giornalista sentinella dell’alta murgia

Giovanni Mercadante

Altamura ha detto addio al più longevo dei  suoi giornalisti : Enzo Quattromini.

68 anni di ininterrotta  attività giornalistica. Sportivo; sostenitore del  circolo Tennis  negli anni ’60 in località Lazzaretto, in via Bari. Sport emergente  a quell’epoca per una classe elitaria. Amici con cui ha condiviso questo sport: Stefano Cappiello, Pierino Baldassarre, Vito Denora, Franco Colonna e l’arch. Franco Direnzo. Quest’ultimo si interessò alla progettazione e realizzazione della tensostruttura, ancora oggi fruibile.  Qualche anno fa, nonostante il fisico non lo permettesse, ha testimoniato l’arch. Franco Direnzo, ebbe l’ardire di giocare una partita con i suoi vecchi amici. Molto attivo nel sociale, è stata figura di primo piano nella comunità locale.

Ci ha lasciati in punta di piedi, come era nel suo stile. Riservato, professionale e  signorile nel vestire col classico papillon che lo contraddistingueva. A 94 anni, nonostante l’età, presentava ancora quei lineamenti fisici da atleta, tennista per passione. Corrispondente della Gazzetta del Mezzogiorno fino al 1996 (n.d.A.) è stato voce e firma autorevole della cronaca di Altamura. Le sue notizie erano attese con trepidazione dai fedeli lettori del quotidiano regionale.

Enzo Quattromini

Lo scrivente ha avuto un ottimo rapporto di amicizia con lui per oltre 40 anni. Seguiva con viva attenzione le pubblicazioni dei miei libri ed era prodigo di notizie per arricchire le mie conoscenze.

L’ultimo in ordine di data è stato il libro: “Altamura e il suo Pane D.O.P.”/2015, per il quale mi aveva segnalato che l’antico forno di S. Caterina apparteneva alla sua famiglia sin dal 1800 ed era passato a lui in eredità.  Notizie che sono state riportate fedelmente nel volume onorando  lui e i suoi genitori con delle immagini.

Padre di 4 figli: Francesca, Mina, Eupreprio  e  Giovanni; quest’ultimo il maggiore, muore nel 1978  in un incidente stradale all’età di 22 anni e di lì a poco rimane vedovo.  E’ stato socio fondatore del Lions Club  Altamura e del Serra Club. Per anni ha ricoperto la carica di Amministratore presso la Banca Popolare di Puglia e Basilicata.

Il suo  avviatissimo studio di consulenza per il lavoro, situato  in Corso Federico II di Svevia, viene amministrato da molti anni dalle  figlie Francesca e Mina.

Nonostante l’età, la sua presenza fisica era un dovere imprescindibile. Ha dedicato tutta la sua vita al lavoro. Anzi, il suo motto era: “Lavoro, lavoro, lavoro”. Sebbene uomo di altri tempi, è stato sempre curioso di apprendere, specialmente le nuova tecnologie dell’informatica.

Sono stato invitato più volte nel suo studio per  scambi di informazioni, e non mancava occasione per ribadire che era orgoglioso del suo passato, mai rinnegato, di fede fascista. Foto d’archivio lo ritraggono con personaggi dell’epoca. In un incontro avvenuto l’anno scorso, mi fece fotografare tutte le immagini che tappezzano lo studio.

Il 15 febbraio 2016  il Comune di Altamura lo ha omaggiato, per il suoi 68 anni di attività giornalistica, con una singolare  cerimonia svoltasi  nella ex sala consiliare alla presenza del Sindaco prof. Giacinto Forte, e con la partecipazione del Presidente dell’Associazione Stampa Puglia e Basilicata, dott. Valentino Losito e dal giornalista dott. Michele Bungaro, funzionario ministeriale a Roma.

Presenti molti amici, parenti e colleghi  che si congratularono per la sua lunga carriera dedicata alla comunicazione.

L’emittente televisiva locale CANALE 2 in tale occasione lo aveva ospitato nella rubrica CANALE 2 C’E’, intervistato dal direttore Arturo Castoro.

Enzo Quattromini da sempre appassionato di giornalismo,   aveva manifestato questo suo interesse sin dai banchi della scuola superiore iniziando ufficialmente l’attività nel 1946, con  iscrizione  all’Ordine Nazionale dei Giornalisti nel 1948.

Una carriera costellata di sacrifici, sempre presente sul territorio, come una sentinella, pronto a captare qualsiasi notizia da segnalare subito alle redazioni dei giornali con cui ha collaborato: fatti di cronaca, consigli comunali, notizie sportive. Il quotidiano con cui ha avuto una intensa collaborazione è stato La Gazzetta del Mezzogiorno di Bari.

Il dott. Valentino Losito ebbe a lodare la professionalità di Enzo Quattromini soffermandosi su alcuni punti fermi che rendono credibile e affidabile nel tempo  il giornalista, il corrispondente locale: l’attendibilità dei fatti raccontati, senza faziosità, non di parte, l’uso del contradditorio, l’uso di linguaggio standard senza pomposità di stilemi, sintetico ma efficace, tenuto conto degli spazi messi a disposizione dalla redazione.

Enzo Quattromini ha pubblicato migliaia di articoli  in tanti decenni e il   suo archivio personale è una miniera da preservare per le future generazioni.

Gli anni più difficili, raccontò Enzo durante la predetta cerimonia,  furono quelli del dopoguerra quando esistevano solo due centralini telefonici: uno in via Pasquale Caso, nei locali del Comune, e l’altro in via Corte Vecchia, alle spalle della Pro loco.

La domenica, dopo la partita di calcio, doveva trasmettere  telefonicamente alla redazione il commento e i risultati. Era un’attesa logorante perché oltre ad aver assistito alla partita e raccogliere i commenti dei giocatori e dei tifosi, doveva attendere la chiamata dal Corriere dello Sport. Attesa che si prolungava fino alle 23.00. Tempi duri per il corrispondente di periferia. Il dott. Losito, tuttavia, sottolineò che il lavoro del giornalista locale non deve essere considerato di serie “B”, perché senza le notizie dei corrispondenti il giornale non può esistere.

Altre maratone, erano i consigli comunali che si consumavano dal pomeriggio fino  a notte inoltrata.

Il suo amore per il giornalismo resterà un esempio da imitare per le future generazioni.

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