Lo stupro è un atto peggio, ma solo all’inizio…

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Così cominciava il commento, ora rimosso, di Abid Jee, commento che è apparso domenica 27 agosto su Facebook, nella pagina del Resto del Carlino sotto ad un post sullo stupro di Rimini. In tanti ci avete chiesto lumi sulla faccenda non trovando più né il profilo del commentatore né il commento. La ragione della loro scomparsa è che sono stati rimossi pochi minuti dopo che erano stati pubblicati.

La notizia è confermata, come è confermato che Abid Jee lavorasse per una cooperativa che si occupa di servizi d’accoglienza.

stupro

In giro per la rete ho visto tanta rabbia e indignazione verso la cooperativa presso cui lavorava, incolpata di non averlo licenziato fin da subito una volta appresi i fatti. Ma la cooperativa in questione appena saputo l’accaduto si era immediatamente espressa.

Una prima volta così:

Qualora fosse un nostro dipendente, è ovvio che noi riteniamo gravissime, assolutamente, le dichiarazioni che lui ha postato. Qualora fosse un nostro dipendente e domani verificassimo la corrispondenza eventuale con la cooperativa, prenderemo tutti i provvedimenti possibili. Se fosse davvero un nostro dipendente riterremmo incompatibile ogni forma di collaborazione. Domattina (lunedì 28 agosto, ndr) subito attiveremo tutte le verifiche. Quelle parole ci danneggiano, sono irrispettose dei valori umani e civili del nostro pensiero e del nostro lavoro. Siamo indignati, faremo tutte le verifiche.

E poche ore fa (sto scrivendo il 28 agosto 2017 alle ore 22:56) su facebook hanno riportato questo comunicato:

In merito al commento apparso sulla pagina Facebook del Resto del Carlino concernente i gravissimi fatti di Rimini, abbiamo verificato che l’autore è un nostro dipendente, che ha collaborato occasionalmente da dicembre 2016 e, a partire dal 5 agosto 2017, è stato assunto a tempo determinato, per una sostituzione di malattia con mansioni di operatore dell’area sociale.

La persona in questione, ovviamente agendo personalmente, ha espresso affermazioni che la nostra cooperativa condanna fermamente in quanto di una gravità inaudita e profondamente contrarie ai principi e valori che sono alla base del nostro pensiero e da sempre orientano il nostro modo di lavorare.

La coop Lai-momo seleziona i propri collaboratori a partire dall’analisi dei curriculum che riceve, ai quali, in caso di interesse, fa seguire la convocazione ad alcuni colloqui di valutazione, durante i quali rileva la compatibilità dell’approccio professionale del candidato all’ambito in cui dovrà operare.
Non è consentito dalla normativa vigente in materia di riservatezza dei dati sensibili, effettuare accertamenti o indagini sulle opinioni personali dei collaboratori, in fase di selezione e nel corso del rapporto di lavoro.

Qualora il candidato superi la selezione, ha luogo la condivisione di un codice etico che la coop. ha redatto appositamente per tutte le attività che svolge, con la firma del quale si richiede al candidato la corrispondenza ad un codice di comportamento ispirato ai valori e ai principi che sono alla base dell’operato della coop.

L’assunzione di questa persona è avvenuta dopo un periodo di collaborazione occasionale in cui sono state verificate la correttezza e professionalità del suo operato, che ci sono state confermate oggi dai coordinatori e dai colleghi a lui più vicini, scossi e stupiti dal suo commento FB, che mai avrebbero immaginato e dal quale, ovviamente, si dissociano completamente.

Al di là di ogni ferma condanna morale già espressa, riteniamo che questo comportamento abbia danneggiato gravemente la nostra immagine e abbiamo preso fermi provvedimenti, in base a quanto consentito dalla legge. Nel rispetto delle disposizioni vigenti e del CCNL delle Cooperative sociali, infatti, abbiamo avviato oggi una procedura disciplinare e contestualmente abbiamo sospeso il dipendente in via cautelativa da ogni attività lavorativa.

Lo capite che ha poco senso commentare così subito sotto?

Alcuni esempi di commenti apparsi sulla pagina facebook della cooperativa

Qualcuno ha allegato anche uno screenshot del CCNL per le cooperative sociali per dimostrare che non è vero che non possono licenziarlo su due piedi, il contratto è corretto,

è la sua interpretazione:

 Farabutti che dite che non lo potete licenziare!!!! Estratto del Ccnl per le cooperative sociali. Due termini per impugnare il licenziamento per fatto grave e a malapena uno nei termini di sospensione. I migranti non si difendono mettendoli a contatto con realtà deplorevoli e violente. Manco la faccia avete il coraggio di metterci, manco una firma.

…che purtroppo pecca di faciloneria.

Sì certo, tra le clausole per il licenziamento è prevista quella per fatto grave. Ma chi decide l’entità del fatto grave? La cooperativa stessa? No, perché la distinzione tra gravi e futili motivi può diventare sottile in certi casi (siamo tutti perfettamente d’accordo che l’episodio sia da condannare al 100%). Quindi la cooperativa non può fare altro che quanto già fatto, sospendere il dipendente, in attesa del parere di chi di competenza.

E difatti poco fa un ulteriore post della cooperativa:

Per rispondere ai numerosi commenti che ci stanno arrivando e chiarire ulteriormente la questione sollevata dal commento pubblicato su Facebook – a titolo esclusivamente personale – da un nostro dipendente, ribadiamo che Lai-momo ha adottato l’unica procedura legalmente possibile in questi casi. Ringraziamo le tante persone, enti, istituzioni e colleghi che ci stanno dimostrando solidarietà e vicinanza in questa difficile situazione.

Per coloro che si domandassero se Alberto Neri esponente del PD che avrebbe sostenuto che Abid jee non avesse torto posso confermare che il profilo di Alberto Neri era un fake.

Ma sono tanti quelli che si sono cascati. Next Quotidiano ha già trattato la cosa qui.

Non credo serva aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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