Sono anni che tentiamo, dalle colonne di questo quotidiano internazionale, di colloquiare con i rappresentati del CGIE, prima e dopo la sua discutibile riforma; ma non c’è stato mai un riscontro. Neppure informale, col Presidente del CGIE, che col Ministro MAERCI. Ci siamo, di conseguenza, chiesti i motivi del silenzio informativo che valutiamo immotivato almeno dal Segretario Generale del Consiglio.
Col passare del tempo, e l’evolversi dei problemi correlati ai Connazionali all’estero, le nostre perplessità sono aumentate e in maniera esponenziale. L’interrogativo è sempre lo stesso: qual è il motivo del silenzio? Le argomentazioni, pro e contro, le nostre tesi non sono venute meno. Né i desiderata degli elettori. Lo abbiamo anche fatto conoscere agli elettori dei Rappresentanti del CGIE.
Quelli di nomina governativa ci interessano meno. Invece, il “silenzio” è stato rispettato prima proprio dagli eletti dai Com.It.Es. A fine Estate, restiamo in attesa di segnali di disponibilità da parte dei Membri del CGIE eletti oltre frontiera; o del Loro Segretario Generale. Tra i suoi compiti c’è anche quello di tenere operosa l’informazione e non solo per i suoi Elettori.
Non tanto per soddisfare nostre, pur legittime, curiosità, m per avere lumi sul programma che il CGIE intende proporre all’Esecutivo e che dovrebbe essere operativo dal 2018, col “placet”, del MAECI; Dicastero che, volenti o meno, fanno capo. Se non ci sono proposte, ci chiediamo quali siano state le premesse operative per la loro elezione.
Giorgio Brignola