Architettura a confronto al teatro Mercadante di Altamura

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Promosso dal Centro Edile Quartarella

Giovanni Mercadante

Quartarella/ M. Botta – F. Bucci Un dialogo tra Architettura e Storia – Teatro Mercadante -Altamura / photo Pierangelo Laterza

Architetture a confronto. Ne hanno parlato  l’Arch. Mario Botta e il prof. Federico Bucci nel Teatro Mercadante venerdì scorso 8 settembre 2017. L’incontro, promosso dal Centro Edile Quartarella sempre attento alle dinamiche nel campo dell’edilizia, è stato introdotto dalla responsabile alla Comunicazione Renee Quartarella e moderato da Filippo Orsini del Politecnico di Milano,

L’evento è stato tra l’altro patrocinato degli ordini degli architetti di Bari e Matera, Unibas e Politecnico di Milano.

Da sinistra: Renee Quartarella; arch. Mario Botta, prof. Federico Bucci; Filippo Orsini

L’arch. Mario Botta e il prof. Federico Bucci si sono confrontati su un filo conduttore dicotomico tra architettura nella storia e progettualità architettonica; entrambi i relatori hanno visioni  differenti, perché Bucci, è stato detto, “oltre ad essere uno storico è anche un muratore”.

L’arch. Botta ha affermato che l’architettura è un elemento con cui ogni cittadino  deve confrontarsi. La casa è intesa come una espressione dell’umanità nello spazio e nel tempo. Negli ultimi di 50 anni, la figura dell’architetto ha assunto una posizione privilegiata con la tecnologia. Il lavoro artistico non ha nulla a che vedere con l’edificazione.

Lo storico guarda al presente per leggere ed interpretare le forme dell’architettura, mentre l’architetto vede in sé la creazione. La storia è parte del presente. Il progresso scientifico è una sommatoria di conquiste. Ogni artista è figlio del proprio presente. L’architetto sente una responsabilità nei confronti della committenza  che ha una visione verso l’utilità,  con un occhio attento ovviamente all’eleganza. L’impatto creativo perciò deve fare i conti con il valore estetico e le forme diverse di interpretazione.

Arch. Mario Botta

Poi, la riflessione intorno alla storia è una costante dovuta al confronto tra passato e presente, inteso come un continuum logico.

Il ruolo dell’architetto è di utilizzare i materiali di oggi e quello che il territorio offre. Inoltre,  la casa è inteso come il rifugio dell’uomo, della collettività, e molto di più: il luogo dell’intimità.

Prendendo lo spunto da un monolite-casa realizzato nel Canton Ticino/Svizzera, l’arch. M. Botta si è soffermato sull’architettura alpina dove gli spazi, il paesaggio giocano un ruolo importante per esprimere al massimo concetti architettonici fuori dal comune, come per esempio la realizzazione di ingressi senza porte, con rientranze di balconate per ottenere dei microclimi mediante spazi di transizione.

Altro tema affrontato è  la città come obiettivo dell’architetto per un habitat collettivo. Le riflessioni hanno toccato il confronto tra la cultura mediterranea con quella svizzera, ed in particolar del cantone svizzero-italiano.

Teatro Mercadante – Momento della conferenza

Altamura / photo Pierangelo Laterza

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