Ucraina: la riforma sanitaria prosegue?

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Dopo che la Verkhovna Rada ucraina (parlamento) non è riuscita nell’ultimo giorno della sessione di luglio ad approvare il progetto di legge n. 6327, sulla riforma sanitaria, ora si è in attesa del voto del secondo passaggio parlamentare. Il 5 di settembre, lo speaker della Rada, Andriy Parubiy, quando ha presentato le priorità del governo, tra cui la riforma pensionistica, giudiziaria e della istruzione, ha accennato con cautela anche il disegno di legge sanitario.

E, mentre i membri della Rada si stanno confrontando per raggiungere un consenso, la riforma sanitaria è fortemente sostenuta dal pubblico. Un sondaggio condotto dal 26 luglio al 2 agosto 2017 dal servizio di sociologia del “National Benchmark Healthcare”, ha rivelato che il pacchetto globale di riforma # 6327 è supportato dal 72 per cento degli ucraini.

I riformisti, guidati dal ministro della sanità, Ulana Suprun, mirano a risolvere il corrotto sistema sanitario e il suo malfunzionamento. Il paese ha ereditato dall’ex Unione Sovietica, “l’assistenza sanitaria gratuita”; ma in realtà, oggi gli ucraini pagano la maggior parte delle medicine, come pure le visite mediche o assistenziali. Le persone sono costrette a corrompere i medici, che lavorano a basso costo e spesso non sono all’altezza della loro professione. Inoltre, il vice ministro della sanità, Oleksandr Linchevskyi, ha fatto notare che il sistema sanitario del patrimonio sovietico è apparentemente orientato alla guerra – gli ospedali con una eccessiva capacità dovevano essere mantenuti per scopi di mobilitazione. Tuttavia, questo tipo di strategia si è rivelato estremamente inefficace nel 2014, quando è scoppiata la guerra nel Donbas.

Le riforme proposte prevedono di eliminare i finanziamenti inefficienti e quelli provenienti dai fondi centralizzati e locali che sono destinati alle strutture fisiche e agli ipotetici “letti dei pazienti” – sistematicamente fondi di “piacere”. Lo Stato ha riconosciuto che, avendo risorse limitate, vuole garantire in modo certo e gratuito le cure primarie di base, la medicina di emergenza così come alcune cure palliative. L’intervento del governo sarà gestito in modo equivalente al British National Health Service. Gli ucraini, quindi, dovranno scegliere il loro medico di famiglia attraverso accordi personalizzati pubblicati on line nel registro della sanità pubblica, mentre per le epidemie periodiche saranno attivi i centri di prevenzione.

L’Ucraina negli ultimi anni, dopo aver strutturato le modalità di acquisto dei medicinali, ha già dimostrato qualche successo nel campo delle riforme sanitarie. In particolare, tramite un programma adottato nel 2015, il ministero della sanità (MoH) per gli acquisti dei farmaci si avvale di terzi affidabili, tra cui i principali sono il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), il Fondo internazionale per l’emergenza per i bambini (UNICEF) e l’Agenzia Crown. Ad esempio, l’acquisto di stent – piccoli cilindri che dilatano i vasi sanguigni – per la chirurgia cardiovascolare, organizzato da Crown nel 2016, ha portato stent di migliore qualità a metà del prezzo, secondo il vice ministro della sanità Linchevskyi. Nella totalità, grazie all’intervento delle strutture affidabili, il risparmio per il bilancio dello Stato nel corso dell’anno 2016, è ammontato a 26,8 milioni di dollari.

Attualmente la riforma sanitaria sta soffrendo di molta opposizione politica, principalmente derivata dai gruppi che hanno paura di perdere il loro potere. Un grande gruppo di opposizione alla riforma è quello che comprende alcuni pesi massimi politici, che cercano di sfruttare la politica sanitaria – altamente esplosiva – opponendosi alla riforma, tra questi abbiamo: il leader del partito radicale Oleg Liashko; il leader di Batkivshchyna, Yulia Tymoshenko, che mira ad abbracciare l’ala sinistra della politica ucraina; nonché Yuriy Boiko del Bloc di Opposizione. A questi seguono anche dei politici “di secondo livello”, come Yevhen Muraiev e Vadym Rabinovych – entrambi di Bloc di Opposizione.

Un attivo avversario – di secondo livello – è Andrii Derkach. Derkach è figlio di tre generazioni di ufficiali del KGB, e lui stesso ha studiato nella Accademia di sicurezza a Mosca; inoltre si sostiene che sia in affari con gli “esperti malvagi” Semyon Mogilevich e Mikhail Cherny, i quali si occupano di compravendita di armi. Derkach è conosciuto come una tramoggia per i partiti politici, supporta: Kuchma in “Per una Ucraina Unita”; la “Nostra Ucraina” di Viktor Yushchenko; il Partito Socialista; il Partito delle Regioni ed ora è un membro indipendente del parlamento. Soprannominato “Oligarco ortodosso”, Derkach ha forti legami con la Chiesa Ortodossa Russa ed è visto come un politico pro-russo. Un’azione investigativa contro la corruzione ha collegato Derkach al dottor Boris Todorov, ex ministro della sanità prima di Suprun.

Un altro importante ostacolo alla riforma sanitaria ucraina, è rappresentato dal radicalismo. Preoccupante è il coinvolgimento della Confederazione dei sindacati liberi (CFTU) nella loro campagna di “caccia alle streghe” contro Suprun. La Confederazione, che ha beneficiato per decenni dei programmi di assistenza finanziati dal governo degli Stati Uniti, ha indetto il 14 settembre 2016 una protesta davanti all’ambasciata degli Stati Uniti, con slogan contro la “importazione della corruzione”, riferendosi in particolare alla riforma sanitaria. In una delle sue lettere al MoH (vista da un mio collega e poi riportatami), una affiliata a CFTU, la “Libera Unione dei Lavoratori Medici” ha accusato il ministero della sanità di “genocidio”, “finanziamento del terrorismo” e “tortura” del popolo ucraino. Inoltre, i manifestanti di CFTU, l’ultimo giorno della sessione parlamentare di luglio, minacciando di occupare gli uffici, hanno invaso la sede del ministero della sanità, scassando uffici e attrezzature. Il leader di CFTU, Mykhailo Volynets, è stato un membro della Rada con il gruppo di Yulia Tymoshenko nel 2002-2006; 2006-2007; e 2007-2012.

Nelle elencazioni degli ostacoli alla riforma sanitaria non c’è da dimenticare l’opposizione che proviene dai politici e dai dirigenti legati alle élite mediche, a quelle che si occupano della lobby farmaceutica e delle assicurazioni. Figure esemplari di questo gruppo includono la sedia del Comitato Salute della Verkhovna Rada, Olga Bogomolets; l’ex ministro della sanità il dott. Oleg Musiy; il CEO di una rete di centri regionali di cardiologia, il dott. Boris Todorov. Nelle loro argomentazioni, questi personaggi tendono ad appellarsi alla protezione delle attività nazionali nel settore sanitario.

Ma che si distingue, è la critica aggressiva alle riforme sanitarie – diretta personalmente contro il ministro della sanità, Suprun – presente nei media russi. Un articolo pubblicato sul sito del canale televisivo nazionale, TVC, ha attaccato Suprun perché è americana e “nipote di un combattente nazionalista ucraino ucciso”. Secondo un “think tank” russo-nazionalista, Suprun ha interessi personali nei trapianti di organi e istruisce i paramedici secondo le norme del North Atlantic Treaty Organization (NATO), perché gli Stati Uniti vedono l’Ucraina come loro “esclusività militare”. Un’altra assurda voce che ha sollevato allarme, è una presunta copertura di MoH per gli “esperimenti segreti con microrganismi patogeni nei bio-laboratori statunitensi in Ucraina”.

La riforma sanitaria ha buone speranze d’andare avanti, nonostante l’opposizione e i ritardi. Infatti, il sostegno degli ucraini alle riforme indica il desiderio popolare di un cambiamento, in quanto l’attuale sistema sanitario è inesistente e fuori rotta totale. Le indagini indicano che il 73% degli ucraini potrebbe anche supportare il sistema proposto di un co-pagamento, recentemente escluso dal pacchetto di riforme per ottenere un compromesso politico. La società ucraina, chiaramente capisce che l’assistenza sanitaria ha troppi “vincoli”, ed è disposta a fare sacrifici per riformare un sistema che riguarda la salute generale

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