La Germania cresce a tassi record con spesa pubblica e consumi. Ma può farlo solo perché prima ha tenuto bassi i salari e aumentato la produttività. Per questo Berlino non capisce le richieste di Renzi di maggiore spesa. Mentre le nostre aziende non sono più in grado di rifornire quelle tedesche
Il tutto naturalmente proveniente dalla teoria secondo cui la ripresa dovesse essere solo una questione di maggiore domanda, comunque sia generata, e non tanto di più produttività.
Ebbene, questa narrazione della crisi sembra essere saltata. I dati preliminari sulla crescita del Pil tedesco del 2015 indicano un aumento del 1,7%, il maggiore dal 2011, ma soprattutto vi è il fatto che questa crescita è stata causata proprio da un aumento della spesa pubblica e dei salari, in termini che non si ritrovano nel resto d’Europa: +2,8% la spesa pubblica nel 2015, contro un +0,4% anno su anno in Italia nel terzo trimestre, +3,9% annuo (a prezzi correnti) i salari.
La narrazione della crisi è saltata: il Pil tedesco cresce come mai dal 2011, e grazie all’aumento della spesa pubblica e dei salari, in termini che non si ritrovano nel resto d’Europa