Essere superdotato è considerata una benedizione da molti tra coloro che debbono convivere con lo spettro di una costante inadeguatezza centimetrale, rispetto alla suggestione di ben altre ambizioni equine. Di norma infatti un fallo considerevole viene ritenuto una qualità straordinaria negli ambienti ad alta concentrazione di testosterone, essendo l’organo in questione spesso e volentieri identificato come l’avatar stesso della virilità.

Anche tra le donne d’altrone questa qualità non è solita passare inosservata, tant’è che nonostante un celeberrimo adagio reciti che “le dimensioni non sono importanti, ciò che conta è saperlo usare“, cionondimeno uno stantuffo che abbia l’accortezza di rendersi ben palese nell’ora della bisogna non può che rappresentare cosa ben gradita.

Tuttavia, sotto questo preciso aspetto non tutte si trovano sulla stessa lunghezza d’onda. E quando le dimensioni finiscono col terrorizzare anziché sedurre, il superdotato in questione può facilmente passare da portabandiera della virilità, a carne da macello. Ne sa qualcosa Mnombo Madyibi, 32enne sudafricano artisticamente conosciuto dagli amici con il suggestivo epiteto di “anaconda“.

Un appellativo che s’esplica da sé, senza richiedere il supporto di particolari indagini. Eppure nonostante la Natura abbia dotato Mnombo dell’invidiabile e torreggiante rilievo, quest’ultimo non se n’era mai fatto vanto con l’unica persona che avrebbe dovuto goderne: la sua fidanzata. Entrambi infatti, in quanto estremamente osservanti delle tradizioni, non avevano mai osato indulgere a qualsivoglia atto sessuale prima del matrimonio.