Le eccellenze della Basilicata e dell’Alta Murgia

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Speciale eccellenze dell’alta Murgia – Innovazione 4.0.  Intervista al Presidente Pasquale Lorusso della Confindustria Basilicata

Giovanni Mercadante

Con la 4. rivoluzione industriale è in corso un mutamento nelle politiche strutturali delle aziende italiane.  Storicamente è ben noto che le rivoluzioni industriali in Europa sono state tre: nel 1784 con la macchina a vapore da cui è nata la locomotiva e molti altri macchinari; nel 1870 si è avuta la produzione di massa attraverso l’elettricità, il motore a scoppio e il petrolio; nel 1970 con la nascita dell’informatica si  è ottenuta l’automazione nei processi produttivi.

Alla luce di questi percorsi industriali, oggi la società mondiale richiede ulteriori sforzi per ottimizzare ulteriormente i distretti produttivi, veri alveoli innovativi.

L’osservatorio più idoneo per focalizzare la questione dell’innovazione è senz’altro la Confindustria che conosce gli incubatori presenti nella penisola. Abbiamo fatto delle domande al Presidente Pasquale Lorusso della Confindustria Basilicata.

Presidente Lorusso, quali sono le aziende di maggior interesse per l’innovazione?

Credo che uno degli aspetti più interessanti di quella che tutti abbiamo imparato a conoscere come quarta rivoluzione industriale stia proprio nella sua portata universale. Intendo dire che sarebbe sbagliato far coincidere Industria 4.0 con la sola innovazione tecnologica, destinata, quindi, a impattare maggiormente o quasi esclusivamente su determinati tipi di produzione.

Si tratta invece di un modo completamente  differente  di intendere i processi produttivi, la gestione della catena distributiva e la stessa relazione con il cliente. Come dire, un altro modo di stare al mondo, facendo sì leva sui fattor dell’innovazione tecnologica digitale, ma anche permeando le propria attività di una logica produttiva basata sulla più ampia connessione e condivisione di dati.

Mi creda, siamo davanti a un fiume in piena che non conosce argini, in grado di determinare mutamenti così incisivi da superare le altre grandi rivoluzioni che ci hanno preceduto. Una portata realmente dirompente destinata a interessare in egual modo l’azienda agroalimentare e quella metalmeccanica. Non ci sono settori che rimarranno avulsi da tale processo.

Potrei citare le nostre imprese più evolute in tema di industria 4.0, così come, per restituire l’idea di quanto provo a spiegare,  potrei ugualmente citare anche all’utilizzo dei droni nelle produzioni vitivinicole, con la raccolta dei dati in continuo e il loro trattamento con le applicazioni più innovative. Insomma, ce n’è per tutti. E chi non sarà in grado di adeguarsi, si condannerà a rimanere fuori dai mercati.

Il tessuto produttivo della provincia di Matera annovera aziende di
prestigio? Quali sono?

Il tessuto imprenditoriale di Matera, anche stimolato dall’effetto Capitale della Cultura europea 2019, fa registrare un crescente dinamismo, con performance che, immaginiamo, possano essere confermate anche per gli anni a venire.

Più che fare singoli esempi, parlerei di veri e propri comparti che sono emersi o comunque che si sono consolidati negli ultimi anni, a dispetto della profonda e lunga crisi che abbiamo vissuto. Penso soprattutto alle aziende dell’Automotive che hanno dimostrato una grande capacità di adeguarsi e, nel migliore dei casi, di anticipare i mutamenti, confermando, se non migliorando, la propria capacità di competere sui mercati internazionali. C’è poi il polo del Mobile Imbottito che dopo aver sofferto tanto, sta conoscendo un periodo di significativa ripresa, con un export che è tornato a crescere con numeri importanti, grazie alla capacità di riorganizzazione dei nostri marchi storici. Come ci dicono i numeri, inoltre, in questo momento sono le produzioni agroalimentari che si stanno facendo apprezzare maggiormente sui mercati internazionali. Produzioni di eccellenza che legano la propria immagine anche al territorio in un binomio sempre che esercita appeal sempre maggiore.

Ci sono aziende materane che possono far sistema alleandosi tra di
loro creando un piccolo distretto? Quali sono per affinità di produzione?

Che l’unione faccia la forza nell’epoca della globalizzazione è un concetto che andiamo ribadendo da tempo e i fatti ce ne hanno dato ragione. Anche il polo del Mobile imbottito, che, come dicevamo,  sembra essersi avviato a definitiva ripresa, ha conosciuto una significativa       esperienza attraverso la costituzione del suo distretto.

Ottima anche l’iniziativa di Confindustria Basilicata che qualche anno fa ha portato alla costituzione della rete “Casa Matera” che mette insieme sette aziende dell’arredamento.

Credo che oggi la sfida di Industria 4.0 e quindi dell’innovazione rappresenti un altro di quei campi in cui l’unione farà realmente la differenza. Dal canto nostro abbiamo dato vita allo strumento ufficialmente riconosciuto dal Piano nazionale del Governo (redatto sulla base delle proposte avanzate da Confindustria),   il Digital Innovation Hub come il soggetto specializzato nel trasferimento di innovazione tecnologica e trasformazione digitale alle imprese.

Siamo di fronte a una trasformazione epocale per le nostre aziende, soprattutto per le nostre piccole e medie imprese chiamate alla sfida della più profonda innovazione che ne modificherà non solo le strutture fisiche ma il modo di pensare e ideare un prodotto, di progettare e far funzionare i processi produttivi in fabbrica e di disegnare, organizzare e gestire l’intera attività della catena di montaggio. Il nostro ruolo sarà quello di sostenerle in questa trasformazione ma, prima ancora, di favorire quella consapevolezza culturale sulle opportunità di Industria 4.0.

p.s. Il direttore de ‘Il Corriere Nazionale inizia con questa prima intervista la valorizzazione e promozione delle nostre eccellenze della Puglia e della Basilicata e non solo. Nostro dovere è valorizzare coloro che operano senza tanto clamore allo sviluppo del territorio del Sud e non solo. Per questo motivo intendiamo riconoscere il ruolo di questi operatori del nostro sviluppo imprenditoriale e  occupazione nominando il Dr, Pasquale Lorusso , componente del Comitato d’Onore de Il Corriere Nazionale’. Sarà cura dello Staffi di redazione del giornale provvedere a comunicare il prestigioso riconoscimento al dr, Lourusso.  

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