Il boss dei boss Toto’ Riina e’ in fin di vita in coma da giorni

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ORLANDO FIRMA PERMESSO PER I FIGLI

E’ in fin di vita il boss corleonese Toto’ Riina. Malato da tempo, e’ ricoverato nel Reparto detenuti dell’ospedale di Parma. In coma da giorni dopo due interventi chirurgici, Riina compie oggi 87 anni. Arrestato il 15 gennaio del 1993 dopo 24 anni di latitanza, e’ ancora considerato dagli inquirenti il capo indiscusso di Cosa nostra. A luglio il tribunale di sorveglianza aveva rigettato la richiesta di differimento della pena perche’ assistito ‘con attenzione’ in carcere. Il ministro Orlando,col parere positivo della Procura antimafia, ha firmato il permesso che consente ai figli di stargli vicino.

La moglie e i figli di Totò Riina potranno stare accanto al padre. Con parere positivo della Procura nazionale antimafia e dell’amministrazione penitenziaria, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando ha firmato il permesso per consentire ai parenti del boss della mafia, in coma da due giorni, di visitarlo in ospedale a Parma, dove è stato ricoverato d’urgenza. Piu’ nel dettaglio, il permesso firmato dal Guardasigilli riguarda i figli, la moglie e i parenti piu’ stretti che saranno autorizzati a stare vicini al proprio congiunto, che e’ in fin di vita dopo due interventi subiti nelle ultime settimane.

“Per me tu non sei Totò Riina, sei il mio papà. E in questo giorno per me triste ma importante ti auguro buon compleanno papà. Ti voglio bene, tuo Salvo”. É questo il commento che il figlio del boss Salvo ha scritto sulla sua pagina Facebook. Terzogenito dei quattro figli e Ninetta Bagarella, Salvo ha ricevuto centinaia di like e commenti. In molti hanno voluto fare gli auguri al padre.

A luglio scorso il tribunale di sorveglianza di Bologna aveva rigettato la richiesta di differimento della pena per Toto’ Riina, ora in fin di vita, avanzata dai suoi legali. Il capo dei capi di Cosa nostra, in coma da giorni, pertanto e’ rimasto nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma in regime di 41 bis. I giudici hanno ritenuto che il boss 87enne fosse curato nel migliore dei modi nell’ospedale emiliano. La decisione ha fatto seguito al provvedimento con cui la Cassazione aveva chiesto alla Sorveglianza di motivare meglio la compatibilita’ con il regime carcerario del boss malato. Secondo i magistrati Riina e’ assistito quotidianamente con estrema attenzione e rispetto della sua volonta’, al pari di qualsiasi altra persona che versi in analoghe condizioni fisiche. Per il collegio,le condizioni non riducono il pericolo: Riina e’ vigile e lucido e non e’ cambiato.

Riina sta scontando 26 condanne all’ergastolo per decine di omicidi e stragi tra le quali quella di viale Lazio, gli attentati del ’92 in cui persero la vita Falcone e Borsellino e quelli del ’93, nel Continente. Sua la scelta di lanciare un’offensiva armata contro lo Stato nei primi anni ’90. Mai avuto un cenno di pentimento, irredimibile fino alla fine, solo tre anni fa, dal carcere parlando con un co-detenuto, si vantava dell’omicidio di Falcone e continuava a minacciare di morte i magistrati. L’ultimo processo a suo carico, ancora in corso, e’ quello sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, in cui e’ imputato di minaccia a Corpo politico dello Stato. Nelle ultime settimane Riina e’ stato operato due volte. I medici hanno da subito avvertito che difficilmente il boss,le cui condizioni sono da anni compromesse, avrebbe superato gli interventi.

“Penso in questo momento al monito di Giovanni Paolo II ai mafiosi: ‘Pentitevi un giorno arrivera’ il Giudizio di Dio’, nel quale non e’ prevista la facolta’ di non rispondere”. Lo afferma l’ex sindaco di Corleone Pippo Cipriani commentando le notizie sul boss Toto’ Riina in fin di vita. Il capomafia, in coma da giorni dopo due interventi chirurgici, compie oggi 87 anni. Cipriani nei primi anni duemila tento’ di scrollare di dosso dal comune che amministrava il marchio che gli derivava per avere dato i natali ai boss Riina, Provenzano, Liggio. La sintesi del percorso di rinnovamento passo’ attraverso l’intitolazione della piazza principale a Falcone e Borsellino, la creazione di un centro multimediale antimafia, il catalogo Benetton con le foto di giovani simboli del rinnovamento distribuite in milioni di copie in tutto il mondo, il centro di documentazione sulla criminalita’. All’inaugurazione intervenne il 12 dicembre del 2000 l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

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