La Giustizia ferma nelle mani di magistrati trattati come servi
Pubblichiamo con viva preoccupazione il comunicato dell’ennesimo sciopero nazionale di protesta della magistratura onoraria italiana, in fermento da quando il Ministro Orlando ne ha decretato una riforma che accentua il precariato e lo sfruttamento di questi importantissimi protagonisti della vita giudiziaria del nostro Paese pagati a cottimo, un tanto a udienza o sentenza. La magistratura onoraria (Giudici e pubblici ministeri onorari di Tribunale, Giudici di Pace ), a vario titolo, regge una metà circa del contenzioso civile e penale di primo grado e, quando si ferma, crea un cortocircuito che fa slittare a tempo indeterminato la definizione del già spropositato contenzioso delle nostre aule. Ora minaccia di astenersi una volta al mese e possiamo solo immaginare con quali catastrofici effetti. Tutto ciò, senza considerare che non giova certo alla serenità e indipendenza del giudice guadagnare come un fattorino o una colf ma senza tutele assicurative e previdenziali.
U N I O N E NAZIONALE G I U D I C I DI P A C E
COMUNICATO STAMPA
Domani 21 novembre inizia lo sciopero dei giudici di pace e dei pubblici ministeri onorari.
No al il capitalismo di Stato del Governo Gentiloni.
A rischio un milione di processi
Inizia domani 21 novembre e durerà l’intera settimana lo sciopero unitario dei giudici di pace e dei magistrati onorari che bloccherà tutti gli uffici giudiziari.
I giudici ed i pubblici ministeri onorari sono in sciopero, ad intervalli mensili, da oltre un anno e contestano la riforma del Ministro Andrea Orlando che ha violato tutte le direttive e prescrizioni impartite all’Italia dalle più alte istituzioni europee.
Mercoledì 22 novembre, in pieno sciopero, torneremo in Parlamento Europeo, in una seduta dedicata integralmente al precariato pubblico in Italia, e al nostro fianco ci saranno gli avvocati Sergio Galleano e Vincenzo De Michele, convocati dal Parlamento Europeo in qualità di esperti.
Saranno denunciate in Parlamento Europeo le gravissime violazioni all’ordinamento comunitario poste in essere dalla riforma Orlando della magistratura onoraria, che ha accentuato ogni forma di precarizzazione della categoria, ponendo la previdenza sociale integralmente a carico dei magistrati, abbattendo i loro già miseri compensi, raddoppiandone funzioni e competenze nell’ambito di un rapporto di totale asservimento, peraltro capziosamente mascherato in un illusorio rapporto part-time, quando già oggi i magistrati onorari trattano oltre il 50% delle pratiche giudiziarie civili e penali.
Una riforma indegna di un Paese civile, che verrà duramente cassata dalla Corte di Giustizia Europea, dal Parlamento Europeo, dalla Commissione Europea, dal Comitato Europeo Diritti Sociali presso il Consiglio d’Europa.
D’altra parte nulla ci aspettavamo di diverso da un Ministro della giustizia come Andrea Orlando che, in una nota trasmissione televisiva, ha liquidato come capitalismo di Stato tutte le forme di sfruttamento illegale del lavoro nel pubblico impiego poste in essere da questo Governo autoritario ed incostituzionale.
I giudici di pace preannunciano che gli scioperi continueranno a cadenza mensile sin quando il Governo italiano non si adeguerà alle vincolanti direttive comunitarie sul lavoro.
Roma 20 novembre 2017
Maria Flora Di Giovanni Alberto Rossi
(Presidente Nazionale) (Segretario Generale)