A cura di Margherita Furlan
editing Stefano Citrigno
L’umanoide Hubo ha partecipato alla staffetta della torcia olimpica per i Giochi olimpici invernali di PyeongChang 2018, che si svolgeranno dal 9 febbraio al 25 febbraio 2018. Ieri, durante la tappa nella città di Daejeon, il tedoforo robot ha scelto la via più complicata per passare la fiaccola all’amico Ho Jun-ho: ha spaccato un muro con una mano e gliel’ha fatta arrivare con l’altra. Voleva farsi notare. Hubo è il simbolo di una Olimpiade proiettata nel futuro tecnologico.
Chi si presenta ai Giochi di PyeongChang sarà accolto all’aeroporto di Seul dagli impiegati LG, prototipo base dell’aiuto informatico. Scannerizzano i biglietti, dicono dove ritirare i bagagli, dove trovare le coincidenze, come raggiungere il centro, cambiano lingua a seconda della domanda che gli viene fatta e hanno un database di risposte. All’interno degli impianti olimpici invece c’è Furo, con la sua squadra di volontari aggiunti «ideale per i selfie». Ma Furo non è pensato solo per gli scatti dei turisti: fornisce una dettagliata programmazione, aiuta a pianificare le giornate, calcola i tempi di spostamento, la sosta per il ristoro, consiglia i mezzi, può occuparsi delle prenotazioni.
Copertura 5G per la rete wireless, telecamere ovunque e riconoscimento facciale attivato, l’evoluzione e la privacy non si muovono insieme. Ma che importa. Il pubblico testerà una realtà virtuale che li porterà a immergersi a 360 gradi in gare appena viste. Nel ruolo del protagonista.
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