Cida: “Da partiti solo slogan, serve business plan per Italia”

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Cida: Da partiti solo slogan, serve business plan per Italia

Giorgio Ambrogioni, presidente di Cida

“Come manager siamo allenati -spiega- a scrivere e leggere i business plan delle aziende, che spaziano su un arco temporale di almeno tre anni, e siamo abituati a confrontarci sulla base del merito, della competenza e della professionalità. Ma, scorrendo i programmi elettorali dei partiti, non c’è traccia di progettualità di medio-lungo periodo, né vengono indicati con chiarezza i percorsi di crescita che il Paese dovrebbe imboccare. Tantomeno si fa riferimento a modelli di società in cui si premi l’impegno a studiare e a lavorare. Insomma, a parte le svariate promesse più o meno fantasiose di cui abbondano i leader politici, sono i fondamentali dell’economia -sottolinea- che ci preoccupano e che richiederebbero diagnosi e terapie adeguate”.

“E’ il caso del pil -prosegue Ambrogioni- che per il 2018 si conferma attestato a un modesto +1,5%, mentre ci sarebbe bisogno di un trend di crescita decisamente più alto, comunque sopra quel 2% che è lo standard europeo. Ma mancano nuove ‘ricette’ che garantiscano questo risultato, né ci risulta che si torni al sempre valido stimolo degli investimenti: quelli pubblici languono da tempo, soffocati da un eccesso di regole e vincoli; quelli privati sono sempre più rari, paralizzati dall’incertezza politica e dalla lusinga della leva finanziaria”.

“Né notizie confortanti -aggiunge- vengono dall’occupazione, la cui crescita numerica non può giustificare lo scadimento qualitativo dei modelli contrattuali. O dal fisco, in cui la routine finisce sempre per impedire scelte riformiste. Per non parlare delle pensioni, diventate terra di scorribande e razzie, senza uno ‘sceriffo’ che mantenga il rispetto dei diritti e la tutela dei più deboli”.

“Di fronte a questo scenario, Cida ha deciso di proporre -spiega ancora Ambrogioni- un confronto concreto, sulle cose da fare, a tutte le forze politiche. Abbiamo elaborato un documento di politica economica ambizioso ma realistico, con indicati obiettivi sfidanti e le strategie per raggiungerli: sul nuovo welfare, sul percorso per l’aliquota fiscale unica, su una sanità pubblica sostenibile, su una politica per le imprese che faccia tesoro dell’esperienza di Industria 4.0. Il documento è ‘aperto’, nasce dallo spirito di servizio dei manager e ne rappresenta il pragmatismo e la capacità di affrontare e risolvere i problemi”.

“Chiediamo ai partiti -conclude- di condividerlo e, magari, di farlo proprio, di prenderne ispirazione per i propri programmi. Cida lo ha inviato a tutti e a tutti chiede un confronto nel merito delle proposte. Per i partiti può essere l’occasione per uscire dal mondo degli slogan e calarsi in quello reale del lavoro, della produzione, dello sviluppo”. 

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