Abbiamo preso atto che le nostre riflessioni sul voto politico dei Connazionali all’estero hanno destato interessamento anche in Patria. Forse, quella che abbiamo “imboccato”, da tanti anni, sembrerebbe la “strada” giusta. Anche perché della questione si dovrà rendere conto nella discussione correlata a una nuova legge per l’elezione del nostro Potere Legislativo. Però, invitiamo gli interessati a questo problema a scrivere le loro considerazioni alla Redazione de “Il Corriere Nazionale” (redazione@corrierenazionale.net).
Giacché il problema focalizzato è generale e sempre più attuale, ci sembra opportuno che lo scambio d’opinioni avvenga in forma più approfondita. Ogni contributo d’idee sarà considerato e con gli eventuali aggiornamenti.
Del resto, se fare “politica” significa interessarsi, concretamente, ai problemi degli altri, allora ben venga la politica. Il contributo dei Lettori lo consideriamo prezioso per avviare un dibattito franco e generale. I politici”sordi”, ne siamo convinti, torneranno a “sentire” e tanti aspetti della Legge 459/2001 potrebbero essere perfezionati. Soprattutto quelli che sono giudicati superati.
Dopo sedici anni, anche la normativa elettorale che coinvolge i Connazionali all’estero nelle questioni d’Italia può essere aggiornata. Col contributo, obiettivo, di tutti. La formula “Diciotto”, sempre in essere nella Circoscrizione Estero, potrebbe essere ricollocata in un’ottica meno.
“Il Corriere Nazionale” è dalla parte della chiarezza e dell’evoluzione normativa. Se ci sono movimenti d’opinione, in merito, si facciano ascoltare. Per aggiornare, prima di tutto, una rappresentatività che è statica da troppi anni. I tempi, ora, sono maturi. I tempi delle “deleghe” a scatola chiusa sono finiti.
Giorgio Brignola