Ho pregato più volte invano Beppe Severgnini di non pubblicare continuamente lettere misogine, senza almeno un rigo di disapprovazione. Ma non c’è niente da fare. Ecco l’ennesima lettera, tra l’altro di un’intelligenza sconcertante. E’ uscita oggi 2 marzo, su Italians – Corriere della Sera col titolo: “Troppe le donne pronte a non farsi rispettare”- La prima affermazione che lascia stupiti: “L’episodio di Latina tutto è tranne che un femminicidio, ma un massacro di una intera famiglia”.
Ecco, se l’uomo uccideva solo la moglie, era femminicidio, poiché uccide anche le figlie, non è più femminicidio. In realtà, l’uomo ha perpetrato un femminicidio e un figlicidio. Ma andiamo avanti. Quale la causa dei femmincidi? Lo dice il titolo: le donne non si fanno rispettare e per questo gli uomini le ucciderebbero. Ma si dà il caso che sia esattamente il contrario: le donne vengono uccise da uomini ottusi e violenti proprio perché vogliono si rispetti la loro libertà, proprio perché vogliono essere considerate persone e non oggetti di proprietà degli uomini. L’autore scrive ancora: “Le donne non hanno sempre cercato rispetto del loro corpo: se così fosse… ci saremmo arrabbiati per la sua mercificazione nei programmi dove erano presenti adolescenti che sculettavano con un auricolare nell’orecchio o donne che facevano stacchetti semi-hot a ora di cena”.
Capito? Le donne non hanno sempre cercato rispetto per il proprio corpo, sculettano, fanno stacchetti semi-hot e per questo gli uomini le uccidono. Infatti, nei paesi arabi e in India dove le donne non sculettano e non fanno stacchetti, i femminicidi sono più diffusi che nel nostro Paese. Ma si può?
Renato Pierri