Le verità apparenti”, di Adriana Ostuni, WIP Edizioni

Teocrazia e Cristianità oltre Tevere

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BARI – Intenso e fervido incontro culturale domenica sera, presso l’Auditorium ANAS di Bari, Associazione Nazionale di Azione Sociale, particolarmente gremito in occasione della presentazione di “Le verità apparenti”, di Adriana Ostuni, WIP Edizioni. 

Da perfetto anfitrione della serata, alla presenza dell’editore, Stefano Ruocco, il Presidente, Luigi Favia, dopo aver illustrato gli obiettivi di promozione sociale, culturale e di solidarietà dell’Ente da lui rappresentato, sul palco della sala sapientemente allestito e reso suggestivo dalle opere pittoriche dell’artista Fedele Eugenio Boffoli, ha presentato al pubblico gli ospiti: l’autrice, Adriana Ostuni, alla sua seconda prova letteraria, dopo il felice esordio con il  romanzo, “Apollo nel caos”, il musicista, Nicola Antonio Staffieri, giovane talento uscito dalla fucina del Conservatorio, “Niccolò Piccinni” di Bari, e il succitato Fedele Boffoli, in qualità di intervistatore e moderatore della serata.

In un perfetto connubio culturale e in una peculiare sinergia di linguaggi artistici – pittorico, musicale, letterario – intermezzata dalle note alla chitarra del talentuoso musicista, si è svolta l’intervista all’autrice,  la quale, sollecitata dalle interessanti domande di Boffoli, ha con lui dialogato, approfondendo i contenuti di una storia contemporanea, che affronta tematiche particolarmente attuali e complesse: dal disagio di una coppia, e poi di una famiglia in cerca di spessore e di qualificazione, al tema dell’immigrazione e dell’integrazione sociale. Un intreccio di vicende che si dipana tra verità e finzioni, tra luci e ombre, illusioni e disincanto, nel contesto di una Bari ritratta in chiaroscuro, “algida e accogliente insieme”, come l’autrice stessa definisce la sua amata città.

Una narrazione costruita in quattro quadri – quattro come le stagioni della vita – che cadenzano  le principali fasi della caduta nel baratro della verità dietro il velo iniziale dell’apparenza, e incorniciata da un  incipit e da un explicit. Epilogo, dunque,  che rimanda ai valori di condivisione e di solidarietà tra essere umani, quali cardini che alimentano la speranza, punto di riferimento imprescindibile per l’autrice, la quale, nonostante la drammaticità dei temi proposti, sembra, in chiusura, voler ricordare a tutti che, malgrado le difficoltà nel percorso della vita di ognuno, arriva sempre il momento in cui “il nero si dissolve… e il buio cede il posto alla luce del giorno”.

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