Quando si stabilisce di fare delle scelte politiche, in definitiva, si prendono delle “decisioni”. L’assioma sembrerebbe pressoché normale. Eppure, il caso, questa volta, è più complesso di quanto possa apparire.
Intanto, ogni decisione implica l’apparente certezza d’aver fatta la scelta giusta. Scriviamo apparente perché non sempre l’evolversi dei fatti conforta questa premessa. Se lo segnaliamo, è perché è capitato, più volte, di rilevare incongruenze su fatti che ritenevamo degni di decisioni politiche per nulla scontate.
In questi ultimi dieci anni, in Italia sono mutate tante scelte che d’incrollabile non avevano nulla. Ora, ci troviamo nuovamente a un bivio. Siamo alle porte di un Governo potenzialmente “tecnico”. Noi preferiamo anticipare le nostre sensazioni senza, per altro, tentare d’influenzare quelle degli altri. Prima di prendere atto dell’imminente potere esecutivo, però, resterebbero da chiarire alcuni punti dei quali si è dibattuto molto; ma senza un’organica soluzione. Le deleghe politiche restano, in ogni caso, da non sottovalutare. Come non saranno da sottovalutare i compromessi delle fazioni politiche figlie di uno stesso partito.
Se cambiamento ci sarà, vedremo quanto sussisterà. Sempre che ciascuno sia libero di fare le proprie scelte; ma senza interferire, o condizionare, quelle degli altri. Dato che in politica un simile comportamento non è ammissibile, le decisioni importanti potrebbero, allora, essere assunta dall’”Alto”. Con molte conseguenze politiche correlate.
Giorgio Brignola