Il serpentone della carovana dei migranti provenienti da diversi Paesi dell’America latina ha raggiunto il confine con gli Stati Uniti: in duecento stanno assediando la frontiera di San Isidro e chiedono asilo umanitario agli Usa. Si tratta dell’ultima tappa di un viaggio avviato un mese fa a Tapachula, nel Sud del Messico, e che aveva coinvolto 1.500 persone.
La carovana e’ stata dispersa gradualmente lungo il percorso: giovedi’ ne sono arrivati solo 130 a Tijuana. Altri 200 si sono aggregati a loro venerdi’ per andare a bussare alle porte dell’America. “Il piano e’ che tutto il gruppo si avvicini al confine internazionale e da li’, secondo le possibilita’ di attenzione delle istituzioni degli Stati Uniti, passare uno a uno o per gruppi”, spiega Gina Garibo, coordinatrice del progetto dell’organizzazione People Without Borders, che li ha accompagnati per tutto il viaggio.
I 200 arrivati fanno parte del gruppo iniziale partito un mese e tra loro ci sono molte famiglie: alcune temono di essere separate. “Secondo i regolamenti delle istituzioni statunitensi, le famiglie non possono essere separate – spiega Garibo – ma in pratica vediamo che succede ogni giorno, cerchiamo misure legali in modo che non accada, ma e’ una decisione delle autorita’ dell’immigrazione americane”.