54 anni, un curriculum invidiabile e classe da vendere. E’ Giuseppe Conte, professore ordinario di diritto privato a Firenze e avvocato cassazionista, Specialista in materia di arbitrati, Conte vanta studi a Yale, a Vienna, alla Sorbona e nel Regno Unito e opera prevalentemente nel campo del diritto civile e commerciale. Quando Luigi Di Maio aveva presentato la sua squadra di governo nel caso in cui M5S avesse vinto le elezioni, era stato scelto per il ministero della Pubblica amministrazione, de-burocratizzazione e meritocrazia.
Il professor Conte è nato a Volturara Appula (Foggia) ed è residente a Roma. Laureato in Legge alla Sapienza è stato borsista del Cnr e ha perfezionato i suoi studi giuridici all’estero presso Yale University (New Haven, USA, 1992), Duquesne University (Pittsburgh, USA, 1992), International Kultur Institut (Vienna, 1993), Université Sorbonne (Parigi, 2000), Girton College (Cambridge, Regno Unito, 2001), New York University (New York, USA, 2008 e 2009).
Già insegnante alle università di Sassari, Roma Tre e Luiss, attualmente è professore ordinario di diritto privato all’Università di Firenze e direttore di prestigiose riviste e collane scientifiche. Negli anni 2010/2011 ha fatto parte del Consiglio di amministrazione dell’Agenzia spaziale italiana (ASi), nel 2012 è stato nominato dalla Banca d’Italia componente dell’Arbitro Bancario Finanziario.
È direttore di varie collane e riviste scientifiche, in Italia e all’estero e vanta numerose pubblicazioni. È componente del Comitato scientifico della Fondazione italiana del Notariato e di varie associazioni scientifiche, italiane e straniere, nel campo del diritto privato e del diritto commerciale. Ha fatto parte di varie commissioni ministeriali di riforma. È autore di contributi monografici e di un centinaio circa di articoli scientifici, che spaziano dal diritto di famiglia al diritto contrattuale, dalla responsabilità civile al diritto di impresa.
Oltre ad essere vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa, Conte è stato anche presidente della Commissione disciplinare e, tra gli incarichi ricoperti, ha coordinato l’istruttoria che ha condotto alla destituzione del consigliere di Stato Bellomo, per i suoi comportamenti inappropriati con le allieve dei corsi di preparazione alla magistratura.