Governo balneare

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Le Elezioni Generali non ci hanno sollevato dal decadimento politico che ci perseguita d’almeno un quinquennio. Le premesse di cambiamento, ora, sembrano esserci. Però, restiamo ancora in cauta osservazione per una situazione che prenderemo in esame quando saranno resi noti i ministri del Governo Di Maio/Salvini.

Se avranno buon senso, allora potremo percepire effetti positivi per il futuro. Il secondo semestre di quest’anno sarà decisivo anche in politica generale. Al momento, non siamo nelle condizioni d’essere oggettivamente ottimisti, ma neppure caparbiamente pessimisti. Se l’Italia imboccherà la strada della “ripresa”, non saremo gli ultimi a riconoscerlo.

 Gli aspetti nodali della questione sono, però, sempre delicati e in equilibrio instabile. Tuttavia, non sono venuti meno segnali che ci fanno propendere per tempi migliori. Se, per il passato, non ci siamo trovati sempre in sintonia con chi è stato alla guida politica del Paese, oggi riteniamo di poterci concedere una face d’attesa per tentare di capire quanto siano attuabili i “contenuti del “contratto” di governo.

Ora c’è solo d’attendere l’evoluzione dei fatti e dei prosiegui politici che ne deriveranno. Nonostante la lunga “attesa”, ora, almeno, rivedremo la “luce”. Con un Parlamento in “stallo”, attendiamo di conoscere le linee guida di questo Esecutivo sino a ieri improponibile.  Tenuto conto della situazione, non ci sentiamo d’escludere l’operatività di un Governo balneare. Non sarebbe una novità. L’Italia ha vissuto momenti politici peggiori.

Giorgio Brignola

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