I centri scoppiano, 10 mila migranti sotto il sole

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Nuovo naufragio in libia, 63 dispersi, 41 tratti in salvo. Salvini, sui porti decido io

L’Unhcr Libia denuncia un’altra tragedia del mare: 63 persone risultano disperse dopo che il barcone su cui viaggiavano si e’ capovolto. Altre 41 sono state tratte in salvo dalla guardia costiera a largo di Zwara. Intanto i recuperi di migranti da parte della guardia costiera libica stanno sovraccaricando i campi profughi. Secondo l’Oim sarebbero piu’ di 10.000 le persone in condizioni estreme con temperature di 40 gradi.

Dal palco del tradizionale raduno di Pontida il segretario della Lega Matteo Salvini ha detto, riferendosi al M5S: “sono persone oneste, coerenti e con la voglia di cambiare il Paese”. Ma poi ha aggiunto che “se i porti si chiudono o si aprono lo decide il ministro dell’Interno”.

Un altro naufragio al largo della Libia, secondo quanto fa sapere l’Unhcr Libia. 63 persone risultano disperse oggi dopo che il barcone su cui viaggiavano si è capovolto. Altre 41 persone sono state tratte in salvo dalla guardia costiera a largo di Zwara, scrive l’agenzia Onu su Twitter. CRO Milano, 1 lug. (LaPresse) – Un altro naufragio al largo della Libia, secondo quanto fa sapere l’Unhcr Libia. 63 persone risultano disperse oggi dopo che il barcone su cui viaggiavano si è capovolto. Altre 41 persone sono state tratte in salvo dalla guardia costiera a largo di Zwara, scrive l’agenzia Onu su Twitter.

Da Pontida Matteo Salvini ribadisce che se i porti si chiudono o si aprono lo decide il ministro dell’Interno. Il Ministero dei Trasporti, guidato dal pentastellato Danilo Toninelli, ha fatto sapere che “le prerogative sono congiunte tra Mit e Ministero dell’Interno, visto che ai Trasporti fanno capo Capitanerie e Guardia Costiera”. Ma il vicepremier va avanti sulla sua strada come dimostrano le magliette ‘Stop invasione’ con la sua firma e ‘#chiudiamoiporti’ in vendita nei gazebo di Pontida. Salvini ha considerato un successo della sua politica “che la terza nave di ong aiuto-scafisti prenda un’altra direzione”, confermando che si andra’ avanti cosi’ “finche’ gli scafisti non cambieranno mestiere, le persone smetteranno di morire in mare e verranno in Italia solo se scappano dalla guerra”. “I porti italiani – ha ripetuto – sono chiusi al traffico di esseri umani e agli aiutanti dei trafficanti. Lo Stato fa lo Stato”. Non c’e’ nessuna colpa italiana per le morti nell’ultimo naufragio a pochi chilometri dalla Libia perche’, ha sottolineato, la colpa e’ di chi illude queste persone e si arricchisce trasportandole con gommoni sgonfi, con i motori guasti e le getta in mare pensando che qualcuno le salvera’. “Gli scafisti hanno capito che l’aria sta cambiando”, ha detto Salvini.

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