Razzismo. Fontana: arma ideologica, abrogare legge Mancino

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Ma di Maio blocca Fontana. Anche Salvini frena. La Comunita’ ebraica, ‘aiuta i neofascismi’

Abrogare la legge Mancino, ‘che si e’ trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano’. Lo propone il ministro per la Famiglia Fontana che, rilancia un tema caro alla Lega, e accende in questo modo una nuova polemica nella maggioranza. Tanto che Di Maio lo blocca: ‘La legge Mancino deve rimanare dov’e”, dice il leader del M5s. E anche Salvini deve scendere in campo per frenare il suo ministro: ‘E’ un’idea da sempre della Lega, ma non e’ nel contratto di governo’. Plaudono i Fratelli d’Italia, mentre il Pd attacca un governo ‘sempre piu’ nero’. LeU chiede le dimissioni di Fontana. La Comunita’ ebraica difende la legge, ‘strumento necessario per combattere i rigurgiti di fascismo e antisemitismo’.

“I fatti degli ultimi giorni – scrive il ministro Lorenzo Fontana su Facebook – rendono sempre piu’ chiaro come il razzismo sia diventato l’arma ideologica dei globalisti e dei suoi schiavi (alcuni giornalisti e commentatori mainstream, certi partiti) per puntare il dito contro il popolo italiano, accusarlo falsamente di ogni nefandezza, far sentire la maggioranza dei cittadini in colpa per il voto espresso e per l’intollerabile lontananza dalla retorica del pensiero unico. Una sottile e pericolosa arma ideologica studiata per orientare le opinioni. Tutte le prime pagine dei giornali, montando il caso ad arte, hanno puntato il dito contro la preoccupante ondata di razzismo, per scoprire, in una tragica parodia, che non ce n’era neanche l’ombra. Se c’e’ quindi un razzismo, oggi, e’ in primis quello utilizzato dal circuito mainstream contro gli italiani. La ragione? Un popolo – aggiunge il ministro leghista – che non la pensa tutto alla stessa maniera e che e’ consapevole e cosciente della propria identita’ e della propria storia fa paura ai globalisti, perche’ non e’ strumentalizzabile. Abroghiamo la legge Mancino, che in questi anni strani si e’ trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano. I burattinai della retorica del pensiero unico – conclude – se ne facciano una ragione: il loro grande inganno e’ stato svelato”.

La legge Mancino, che oggi il ministro Fontana, ha ipotizzato di voler abrogare, e’ nata nel giugno del 1993 e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. La legge punisce anche l’utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici. E’ nota come legge Mancino, dal nome dell’allora Ministro dell’Interno che ne fu proponente, il democristiano Nicola Mancino. Uno dei primi effetti della legge fu lo scioglimento, proprio nel ’93, del Movimento Politico Occidentale, un’organizzazione di estrema destra fondata nel 1984 dal quello che ne fu per anni il leader, Maurizio Boccacci. Ad oggi e’ il principale strumento legislativo che l’ordinamento italiano offre per la repressione dei crimini d’odio. La Lega Nord ha proposto nel 2014 un referendum per abrogarla sostenendo che si tratta di una legge “liberticida”.

E i critici della legge Mancino sostengono fra l’altro che essa sarebbe incostituzionale, in quanto in contrasto con l’art. 21 della Costituzione, che garantisce la liberta’ di manifestazione del pensiero. La legge prevede la reclusione fino a un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro di chi propaganda idee fondate sulla superiorita’ o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; e la reclusione da sei mesi a quattro anni di chi, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. In virtu’ della legge e’ vietata, inoltre, la formazione di ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo che abbia come scopo l’incitamento alla violenza sempre per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. La legge Mancino, che modifica una norma del ’75, vieta l’accesso ai luoghi dove si svolgono competizioni agonistiche a tutte quelle persone “che vi si recano con questi emblemi o simboli. I trasgressori saranno puniti con la reclusione fino a un anno”. Da tempo si discute in merito ad una possibile estensione della Legge Mancino ai reati basati sulla discriminazione in base all’orientamento sessuale e all’identita’ di genere.

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