Repubblica diversa

Politica

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Col nuovo Millennio, l’Italia ha iniziato il suo “cambiamento” politico. Quasi diciotto anni di “motivazioni” in salita. Dopo il tramonto della Prima Repubblica, la Seconda avuto vita assai più breve; poco più di una decina d’anni. Ora, il Paese vive una transizione da analizzare con molta attenzione.

Col nascere di un Esecutivo di Centro/Desta, la Repubblica finirà uno dei periodi più complessi della sua esistenza. Tra luci ed ombre, un sistema politico si è logorato. Comprendere la situazione della Penisola è difficile. Quando s’evidenziano problemi di sopravvivenza, c’è poco da riproporre la “filosofia” della intese. Governare il Bel Paese è più difficile che nel secolo scorso.

 Il voto politico di marzo ha determinato la “svolta”. L’Italia, in ogni caso, era già cambiata. Cambiata in maniera irreversibile. Forse, siamo diventati più “europei” ma, certamente meno ”possibilisti”. Meno partecipi della nostra cultura, ma più informati sui sacrifici male accettati, perché imposti e, spesso, inutili. Gli eventuali effetti positivi, se ci saranno, potranno essere verificati col tempo. Il futuro, almeno quello prossimo, ci riserverà altre amarezze. Se oggi ci troviamo dove siamo, nel bene come nel male, non resta che guardarci indietro. I cambiamenti politici non nascono dal nulla. Il loro seme era già presente a fine 1900.

Col 2000, sono venuti a mancare interlocutori capaci di garantire il rinnovamento dello spirito repubblicano che era nel cuore dell’Assemblea Costituente nel 1947. La nostra sensazione, per la carità, non vuol essere celata nostalgia per tempi che non torneranno più. Solo intendiamo essere più compartecipi con la vita della Repubblica nella quale poniamo la nostra totale fiducia. Anche se non tutti i suoi uomini, d’apparente spicco, la meriterebbero. Con questa Legislatura si andranno a rivivere tanti atteggiamenti politici nazionali che ci hanno disorientato.

 L’era Di Maio/Salvini potrebbe, però, durare meno della norma. Giusto il tempo per sciogliere il “nodo”del Contratto di Governo. Una filosofia politica tramonta e una nuova si andrà a evidenziare nei prossimi anni. Vedremo, certo con inquietudine, se sarà favorita la “discontinuità”. In ogni  caso, il nostro impegno informativo continua. Le sensazioni che abbiamo oggi saranno poche, ma molto chiare.

Giorgio Brignola

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