Bari – I migliori inizi nascono dopo i peggiori finali

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Inizia benissimo il Bari in serie D con un forzato ritorno al passato, di domenica alle quindici, col fascino dell’ascolto della radiocronaca col gracchiare del radiocronista ed il rumore in sottofondo del pubblico che lo ha fatto sentire numeroso ma in realtà, nel caso del Bari, c’erano solo duemila messinesi ed ottocento baresi in uno stadio potenzialmente omologato per quasi 40mila.

Parte a spron battuto il Bari, di gran lunga superiore al Messina spaventato dalla forza del Bari, che mette in chiaro quello che sarebbe stato il canovaccio della gara con diverse azioni pericolose come quella generata al 3′ da Simeri col pallone portato avanti da Floriano, poi il cross ed Hamlili che di testa manda alto.

Il Messina, più volte è stato costretto a chiudersi in massa dietro il centrocampo, ha messo timidamente il muso in area del Bari col contagocce come, ad esempio, al 47′ con Gambino che scivolando per poco non spingeva il pallone in gol.

Al 20′ la superiorità del Bari, il più delle volte in contropiede, ha generato l’inevitabile gol di Floriano che ha raccolto la respinta di Ragone dopo la conclusione di Simeri: si torna ad esultare per i tifosi del Bari.

Non c’è mai stata partita. Ancora Bari, sempre il Bari, con Neglia, Simeri, Floriano, i subentrati Pezzobon e Bollino, insomma un po’ tutti con scioltezza e convinzione non hanno dato scampo ai peloritani. Poi Simeri, Floriano e Langella hanno impensierito i giallorossi fino al secondo gol di Simeri siglato al ’46.

C’è poco da segnalare se non un paio di trasverse, occasioni pericolosissime quanto basta per chiudere la partita. Il Messina, mai domo anche se alle corde, si è reso pericoloso con altre due occasioni, la prima con Petrilli con un colpo di testa finito sulla traversa e poi con Genevier che ha sbagliato una clamorosa occasione di fronte a Marfella. Troppo poco per impensierire il Bari con la sua netta supremazia.

Infine il rigore al 30′ realizzato da Pozzebon che ha chiuso definitivamente la partita

Si torna a vincere ma soprattutto a giocare al calcio per una squadra che appare di un altro pianeta e che fa ben sperare sul futuro, del resto se si riesce a battere, in casa propria, la squadra più forte dopo il Bari, vuol dire qualcosa.

Da segnalare una curiosità: l’Acqua Sorgesana, sponsor apparso sulla maglie del Bari, fa parte del gruppo Lete, lo sponsor del Napoli, giusto per dare continuità nell’asse Napoli Bari. Mentre sul retro maglietta c’è quello di Dazn, un segnale positivo per la trasmissione in TV delle partite

I migliori inizi nascono dopo i peggiori finali.

Queste le formazioni:

Messina: Ragone in porta, Porcaro, Cossentino e Russo centrali difesa, Biondi, Genevier, Bossa e Barbera a centrocampo, Gambino, Rabbeni e Petrilli in attacco.

Bari: Marfella del ’99, D’Ignazio del ’98 a sinistra e Aloisi del ’99 a destra come terzini, Cacioli e Mattera centrali difesa, Langella del 2000 e Hamlili mezzali, Bolzoni centrale centrocampo regista, preferenza a Neglia Floriano, che ha segnato la doppietta in settimana contro il Picerno, e Simeri in attacco.

Massimo Longo

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