13 anni al padre che imprigionò sposa-bambina

Attualità & Cronaca

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Immagine di repertorio (Tom Pilston /Fotogramma /IPA /The Times)

E’ stato condannato a 13 anni il padre-padrone, rom di nazionalità serba, accusato di riduzione in schiavitù della figlia minorenne, all’epoca 13enne, promessa in sposa e ‘venduta’ per 15mila euro. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’assise di Firenze dopo cinque ore di camera di consiglio. Per l’imputato, il pm Angela Pietroiusti aveva chiesto una condanna a 16 anni. La Corte ha disposto nei confronti dell’uomo, 50 anni, anche la perdita della responsabilità genitoriale.

Il caso era esploso nel settembre dell’anno scorso con l’arresto del 50enne. A quel provvedimento dell’autorità giudiziaria si era arrivati dopo che la ragazzina era riuscita a mandare un messaggio di aiuto a un coetaneo tramite la chat di un videogioco, in cui denunciava il suo stato di ‘prigionia’ nella casa popolare alla periferia di Firenze in cui comandava il padre.

La ragazzina sapeva di essere stata venduta a un altro rom, che viveva in Francia, e per tentare che l’affare non andasse in porto, era ingrassata e si trascurava.

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