Il Bari sbatte sui coralli della Turris. Solo un pareggio

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Bari Turris, la storia che, ciclicamente, si ripete: nella terza ed ultima sfida coi corallini giocata al Della Vittoria finì 3-1 per il Bari, esattamente 42 anni fa, con gol di Biloni (2) e Florio. Altri tempi, altro calcio, altro ambiente e altri palcoscenici quando il calcio era più serio di questo che ci viene propinato oggi.

La Turris, squadra di rango per la categoria con decenni e decenni di militanza tra la serie C, l’ex C2 e, appunto la D, si è presentata a Bari con discrete referenze, due vittorie e due sconfitte con sei punti guadagnati sul campo e altri due tolti dalla giustizia sportiva, una squadra costruita per provare a vincere il torneo, inconsapevole che, d’emblée, gli avrebbero piazzato il Bari sulla loro corsa, una squadra difficile che poteva contare su uomini di qualità e che avrebbe giocato senza perdere nulla, ma guadagnando tutto.

Per il Bari, ma più in generale per Cornacchini, si trattava di una gara dall’alto coefficiente di difficoltà per la quale occorreva un approccio tosto perché la Turris voleva sfruttare la gara di prestigio per dimostrare la loro forza, evitando di rimarcare il concetto della corazzata imbattibile, ammonendo i giocatori e l’ambiente dal non dare nulla per scontato in quanto le insidie si nascondo sempre dietro l’angolo. E la partita, manco a farlo apposta, si è dimostrata difficile per il Bari che solo nel secondo tempo ha evidenziato la propria forza senza,peraltro, riuscire a segnare il gol della vittoria al cospetto di un Turris davvero forte che ha dato filo da torcere ai biancorossi. Del resto non è che si possono vincere tutte le partite, occorre farsene una ragione così da evitare voli pindarici tanto cari ai tifosi che si lasciano spesso trainare dalle illusioni.

Il tecnico corallino Franco Fabiano, che ha preso il posto di Teore Sossio Grimaldi sollevato, clamorosamente, dall’incarico due domeniche fa dopo la caduta di San Cataldo, ha proposto la formazione che ha battuto il Rotonda, vale a dire Casolare in porta, Esempio e Auriemma terzini, Di Nunzio e Varchetta centrali difensivi, Vacca, Fabiano e Aliperta (che gioca da regista) a centrocampo, Longo bomber centrale, Celiento e Cunzi ali esterni.

Cornacchini, invece, non ha riproposto lo schema di Barcellona Pozzo di Gotto escludendo Brienza mandando in campo le punte Piovanello, Simeri e Neglia (ancora panchina per Floriano), con Hamlili, Bolzoni e Bollino a centrocampo, Aloisi e D’Ignazio terzini, Cacioli e Di Cesare al centro della difesa e Marfella in porta.

Sicché con il lo Zar Igor Protti in tribuna possessore di abbonamento e con un cielo nuvoloso e senza tifosi corallini per i noti motivi, la gara ha avuto inizio abbastanza bilanciata, senza alcun tiro in porta, anche se con una marcata supremazia turrita con trame pericolose tra Cunzi, Longo e Fabiano (omonimo dell’allenatore), ma il Bari ha sempre risposto con attenzione, ma quando ha cercato di attaccare lo ha fatto sempre svogliatamente grazie anche alla robusta difesa corallina, insomma ha giocato sulla falsa riga delle recedenti gare quando il Bari ha giocato come il gatto ed il topo facendo sfiancare gli avversari prima di colpirli, solo che questa volta il giochetto non è riuscito perché la Turris si è confermata una squadra tosta che, differentemente dalle altre squadre fin qui incontrate, ha tenuto a bada il Bari, e che si è resa pericolosa in una occasione clamorosa al 30′ con Cunzi che ha raccolto un cross tirando con l’esterno tra le braccia di Marfella ma, di fatto, ha quasi sempre avuto il pallino del gioco lasciando al Bari qualche azione in contropiede tant’è che in una occasione, prima con Piovanello, poi con Neglia sono andati vicinissimi al vantaggio. Poi anche al 40′ su cross di Bollino per Simeri, lo stesso attaccante è arrivato scoordinato ciabattando il pallone da posizione favorevole, forse mostrando un eccesso di sicurezza, peccato poteva fare meglio. Diciamo che la gara, nonostante le difficoltà, è stata sempre alla portata del Bari.

Nella ripresa il Bari è sembrato essere entrato in campo più convito dei suoi mezzi, è cresciuto a vista d’occhio, tanto che al 2′ un sinistro di Simeri, da solo in area, messo in movimento da un lancio lungo dalla metà campo, ha sparato alto. Ancora Bari al 7′ con Neglia con un sinistro arcuato che è sembrato andarsi ad infilare nell’angolo opposto ma è stata solo una dannata impressione.

Poi è stato un crescendo del Bari che, al netto di qualche alleggerimento corallino, ha di fatto costretto come dita dei piedi in un mocassino la squadra di Torre del Greco con azioni tambureggianti creando tante occasioni gol tutte sprecate con Simeri, Piovanello, Neglia ed anche i neo entrati Brienza, Floriano e Pozzebon, fatti entrare da Cornacchini per cercare di sfondare la difesa turrita cambiando il modulo di gioco. Ma è stato tutto inutile finanche al 96′ quando una punizione dal limite dell’area tirata da Brienza, ha colpito la traversa.. Peccato perché sarebbe stato il gol di una vittoria meritata.

Niente record, dunque, per il Bari che, pur con la coscienza a posto, deve pendere atto che la serie D non è, poi, così semplice come si è paventata. La Turris, certo, come scritto all’inizio, si è dimostrata una squadra difficile, forse quella che darà filo da torcere al Bari per tutto il torneo, ma anche le altre squadra, certamente, non srotoleranno il red carpet ai giocatori biancorossi così dove si andrà, così al San Nicola.

Massimo Longo

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