La quota 100 nel pubblico impiego desta preoccupazione non solo nei sindacati ma anche nel ministro per la Pa Giulia Bongiorno che ha annunciato di voler emanare una norma ad hoc temendo esodi negli uffici. “Si deve garantire la continuità dell’azione amministrativa – ha detto Bongiorno ad ‘Agorà’ su Raitre – si valuterà che tipo di convenienza avrà il dipendente a usufruirne o meno. Perché non è detto che poi tutti ne usufruiranno” e andrà stabilito se dovranno dare “un preavviso”.
A stretto giro i sindacati parlano di possibili “penalizzazioni” e “disparità” per gli statali. Per Antonio Foccillo, segretario confederale Uil, la quota 100 potrebbe essere “l’ennesima norma che crea differenze tra pubblico e privato in quanto costringerà molti impiegati pubblici a rimanere più a lungo rispetto ai privati e sembra addirittura contraddire l’idea del turn over al 100% contenuta nel ddl concretezza” sostiene Foccillo all’Adnkronos nel commentare l’approvazione del provvedimento al Cdm di giovedì.
Per Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil invece, “le modifiche che si annunciano sulle pensioni, ancorché non essere la cancellazione della legge Fornero, rischiano di non affrontare la penalizzazione che si determina nel pubblico impiego data dalla minore entità dell’assegno previdenziale, in virtù dell’anticipo di uscita rispetto al requisito ad oggi in essere per l’anzianità contributiva e l’erogazione del trattamento di fine rapporto dopo 27 mesi dal pensionamento”.
Comunque, aggiunge Sorrentino “se una quota di dipendenti deciderà di accedere a quota 100, l’effetto di esodo previsto nei prossimi tre anni si aggraverà. Per questo servono misure urgenti e straordinarie per lo scorrimento rapido delle graduatorie in essere, procedure concorsuali tempestive e stabilizzazione dei precari” sottolinea la sindacalista apprezzando la volontà di Bongiorno che annuncia una norma ad hoc anche per formulare concorsi rapidi ed omogenei, e laddove nel ddl concretezza per le assunzioni a tempo indeterminato si fa riferimento ai vincitori di concorso e allo scorrimento delle graduatorie nel limite massimo dell’80% delle facoltà di assunzione maturate per ogni anno.
La questione delle pensioni rappresenta “un aspetto delicato e dovrà essere oggetto di un confronto con i sindacati” sostiene all’AdnKronos il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga. Va definito come la “quota 100 si può calare nel comparto pubblico – aggiunge – quindi invitiamo il ministro ad aprire un confronto rispetto alla materia previdenziale e a non fare l’errore di penalizzare i lavoratori pubblici”. Anche perché rimarca Ganga “deve essere incentivato un sistema di relazioni sindacali partecipativo, le cui caratteristiche sono state definite nei nuovi contratti, per renderle più snelle ed efficaci”.