“Era una notte che pioveva e che tirava un forte vento… “. No, non siamo nel ’15-’18”, e non era notte, era il 28 ottobre del 2018 e pioveva e tirava un forte vento, ma non era notte, erano circa le ore tredici, quando il vecchio e malato abete si è abbattuto sul marciapiede lungo la palazzina 3 di Via A. Mammucari, a Roma. Qualche minuto prima sul quel marciapiede era passato un inquilino del palazzo, che cammina piano aiutandosi col bastone.
Se l’è scampata per miracolo. Abbiamo chiamato i vigili urbani. Sono prontamente arrivati, i vigili urbani. Abbiamo fatto loro notare che c’è un altro abete che sembra malato e potrebbe cadere da un momento all’altro. E abbiamo manifestato la preoccupazione nostra per un pino altissimo che oscilla paurosamente quando tira vento. I bravi vigili hanno sicuramente avvertito chi di dovere, hanno messo un bel nastro giallo intorno agli alberi, pensando forse che abete e pino cadendo, si rimpiccioliscano e si affloscino su se stessi. Altrimenti il nastro giallo è perfettamente inutile. Quanti giorni sono trascorsi? Una decina? L’abete caduto è ancora lì che intralcia il passaggio sul marciapiede, e abete malato e pino che oscilla paurosamente quando c’è vento, aspettano invano d’essere controllati dagli esperti. Quanto tempo ancora dovrà passare? I disegni di Dio (oppure della giunta Raggi?) sono impescrutabili.