Di Maio, sequestrate aree nel terreno del padre

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Prima le verifiche, poi il sequestro di alcune aree in un terreno del padre di Luigi Di Maio. Una misura presa dopo accertamenti eseguiti dalla Polizia Municipale di Mariglianella, piccolo comune in provincia di Napoli, all’interno di un terreno di proprietà al 50% di Antonio Di Maio, padre del vicepremier e ministro del Lavoro.

Il genitore del ministro, a quanto apprende l’AdnKronos, sarebbe poi stato nominato custode degli stessi terreni di sua proprietà posti sotto sequestro: a notificare l’atto di nomina al geometra Di Maio sarebbe stato il comandante dei vigili, Andrea Manganaci. Quanto ai rifiuti presenti sul terreno ci sarebbe un frigorifero dismesso, l’unico materiale presente nell’area a richiedere una procedura di smaltimento ad hoc.

Gli agenti che hanno svolto il sopralluogo hanno anche preso le misure su tre immobili presenti all’interno dell’area per le verifiche che saranno svolte dagli uffici comunali: il personale della Municipale è arrivato nel terreno al civico 69 di corso Umberto intorno alle 10 di mattina.

Intanto, sulla vicenda, il ministro del Lavoro si dice “assolutamente” tranquillo, parlando a margine della riunione del Consiglio a Bruxelles. “C’è stato questo sopralluogo della Polizia Municipale di Mariglianella, comune di 7mila anime in provincia di Napoli, in questa campagna di mio padre, dove sono stati posti sotto sequestro alcuni materiali come secchi, bidoni, una carriola, credo, poi dei calcinacci – ha detto il vicepremier -. C’è un telo in plexiglass che si usa per coprire i materiali della campagna o del cantiere”. 

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