Rilancio e non salvataggio. E’ il concetto chiave per il futuro di Alitalia, indicato dal ministro del Lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, al termine dell’incontro avuto con le organizzazioni sindacali. “Sono molto fiducioso che Alitalia possa essere rilanciata e essere all’altezza delle sfide sui mercati e che gli italiani non debbano metterci più soldi”, ha detto Di Maio. “Stiamo lavorando – ha spiegato il vicepremier parlando con i giornalisti- Ferrovie ha fatto la propria offerta vincolante e c’è tanto interesse sui mercati e questa, finalmente, può essere una grande occasione per andare a prendere i turisti. Stiamo mantenendo le promesse fatte il 12 ottobre scorso: le Ferrovie infatti hanno presentato la propria offerta vincolante ed entro il 31 gennaio ci sarà il piano industriale e insieme a soggetti di mercato, che -ha chiosato- è una delle condizioni vincolanti che hanno posto le Ferrovie quando hanno presentato la loro proposta. A questo – ha proseguito Di Maio – si aggiunge l’ipotesi di una partecipazione diretta dello Stato, che fa parte dell’interlocuzione con l’Unione europea”. Insomma, per Di Maio “si può ora dire che non stiamo più lavorando al salvataggio ma al rilancio della compagnia”. “Abbiamo un occhio particolare ai livelli occupazionali: non ci dovranno essere esuberi” precisa, aggiungendo di avere già “i presupposti per poter arrivare a gennaio a un piano industriale che vede al centro Fs e uno o più partner industriali”.