Le carte in tavola

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Il profilo politico nazionale prosegue la sua evoluzione. Nel frattempo, i vertici politici dei partiti sono in “tensione”e non è detto che l’annunciata manovra economica sia quella giusta.

Al momento, le supposizioni contano poco e i loro pratici effetti saranno complessi. Certo è che si dovranno mettere in campo le strategie per un programma politico più serio. Sembra quasi un paradosso: nonostante i risultati elettorali espliciti, l’Esecutivo non ha ancora reso pubblico il suo programma.   I risultati pratici lasciamoli giudicare al mercato e agli italiani. Con un’opposizione parlamentare molto formale, però, le incognite per il nostro futuro ci sono tutte. Il malessere che ne deriva è palpabile. Il male “oscuro” del nostro Paese resta la sfacciata mancanza di coerenza che ha innescato, già agli inizi del nuovo Millennio, una spirale speculativa alla quale i politici non hanno voluto, o potuto, far fronte.

Le responsabilità non si possano platealmente negare. L’importante è non perdere di vista l’onestà politica nella quale ancora crediamo e sulla quale intendiamo contare. Forse, è prematuro accettare che un’era sia al tramonto e la nuova ci riserva le incognite di ciò che potrebbe essere. Senza andare molto avanti nei programmi, basterebbero pochi ma efficaci, provvedimenti, per recuperare fiducia.

Certo è che nessuno può offrire, da subito, quella stabilità politica che andiamo spasmodicamente cercando. Se il binomio Di Maio/Salvini riuscirà a riattivare il volano nazionale, il peggio potrebbe essere lasciato alle spalle. Pur con questa benevola riflessione, non siamo in grado di segnalare indizi che diano valore alla nostra sensazione. Quando le “carte” saranno in tavola, non resterà  che verificare il gioco delle parti. Sempre che non si torni a “barare” anche in politica.

Giorgio Brignola

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