Salta l’accordo tra Trump e Kim Kong-Un

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Il summit tra i due leader mondiali Donald Trump e Kim Jong-Un si è concluso con un nulla di fatto. Il vertice svoltosi ad Hanoi (Vietnam) è terminato senza accordo.

La problematica che ha fatto saltare il vertice sarebbe stata quella relativa alla richiesta del presidente nordcoreano di revocare le sanzioni contro Pyongyang in cambio dello smantellamento del sito nucleare di Yongbyon. Un’istanza giudicata da Trump inaccettabile, tanto da porre fine all’incontro con due ore di anticipo.

La questione della denuclearizzazione è un tema che interessa entrambi i Paesi, dato il clima poco sereno degli ultimi tempi. Intervenire su una materia così strategica è necessario nel momento in cui, entrambe le potenze, devono riprendere a dialogare (anche) in virtù della presenza di un altro partner mondiale: la Repubblica Popolare Cinese,  determinante sia a livello geopolitico che economico.  

Questo storico incontro avrebbe dovuto porre le basi per una comunicazione futura tra le due nazioni  (qualcuno ha addirittura parlato di ‘disgelo’). Tuttavia una così brusca interruzione non lascia spazio alla firma di un documento volto allo smantellamento dell’arenale nucleare. Almeno per il momento.

Il presidente Usa sostiene che la Corea Del Nord “Voleva l’eliminazione completa delle sanzioni  ma sulla denuclearizzazione non era pronto a darci quello che volevamo” dunque “certe volte bisogna andarsene”. Letteralmente.

Nella conferenza stampa dopo l’incontro, Donald Trump ha così spiegato: “Abbiamo avuto un tempo molto produttivo, c’erano diverse opzioni ma questa volta abbiamo deciso che non era una buona cosa firmare una dichiarazione congiunta al summit. Le differenze sono state ridotte ma Kim ha una certa visione che non coincide con la nostra”. Tuttavia Kim Jong-Un rassicura sulla fine dei test missilistici e nucleari.

Nonostante il nulla di fatto, il maggior risultato è comunque la volontà politica di riflettere congiuntamente sull’argomento, dimenticandosi delle provocazioni costanti e delle minacce precedentemente rivolte. Fondamentale è che questi Paesi continuino a dialogare, rifiutando di rinchiudersi nei propri confini territoriali pensando di avere solo nemici contro cui combattere.

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